Argomenti trattati
Un generale al servizio della comunicazione
Gianfranco Scalas, generale in pensione e figura di spicco nella comunicazione militare italiana, è venuto a mancare la scorsa notte presso il Policlinico di Monserrato. Con i suoi 74 anni, Scalas ha dedicato gran parte della sua vita professionale a servire l’Esercito Italiano, diventando un punto di riferimento per la comunicazione in ambito militare. La sua carriera è stata caratterizzata da numerosi incarichi di prestigio, sia in Italia che all’estero, dove ha saputo gestire situazioni complesse e delicate con grande professionalità.
Un portavoce in missione
La carriera di Scalas è iniziata con esperienze significative in missioni internazionali, tra cui quelle in Mogadiscio e Sarajevo nei primi anni ’90. Queste esperienze sul campo hanno forgiato le sue capacità di comunicazione, rendendolo un portavoce efficace e rispettato. Dopo il suo ritorno a Roma, è stato chiamato a dirigere la sezione stampa dell’Esercito, dove ha avuto un ruolo cruciale nel rinnovare le strutture di comunicazione militare in Italia. La sua leadership ha portato a una maggiore trasparenza e a un miglioramento della relazione tra l’Esercito e i media.
Un’eredità duratura
Scalas ha anche avuto un ruolo fondamentale nella gestione della comunicazione durante eventi tragici, come l’attentato di Nassiriya, che ha causato la morte di 28 persone, tra cui 19 soldati italiani. In quei momenti difficili, la sua capacità di mediare con i giornalisti e di fornire informazioni chiare e tempestive è stata fondamentale per mantenere la calma e la fiducia del pubblico. Oltre alla sua carriera militare, Scalas è stato anche un attivo partecipante nella vita politica, ricoprendo il ruolo di presidente del movimento politico Forza Paris e direttore della testata locale Tcs. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel panorama della comunicazione militare e giornalistica italiana.