Alluvione Livorno, trovato il corpo dell'ultimo disperso

Maltempo Livorno, dopo la terribile alluvione è stato trovato il corpo dellʼultimo disperso.

L’alluvione di Livorno non dà tregua, e oggi purtroppo si è persa ogni speranza.

È stato ritrovato il corpo senza vita di Gianfranco Tampucci, 67 anni, l’uomo che risultava ancora disperso dopo il violento nubifragio abbattutosi sulla città nella notte tra sabato e domenica.

La terribile alluvione che ha devastato la città toscana non ha risparmiato nemmeno l’ultimo disperso. Si pensava, o meglio si sperava, che potessero esserci ancora qualche possibilità, ma così non è stato.

Dopo il ritrovamento di questa ultima salma, il bilancio delle vittime sale così a otto.

Il corpo dell’uomo era nella zona dei Tre ponti, la stessa dove lunedì pomeriggio era stato trovato il cadavere di Martina Bechini.

La tragedia di Livorno

L’estate torrida, sul finire, ha portato a stravolgimenti atmosferici notevoli.

Durante la notte del 10 settembre, si sono scatenati intensi temporali, giunti dal mare e accompagnati da violente raffiche di vento. Registrati picchi di 250mm in poche ore con diffusi allagamenti in città, frane e smottamenti sulle colline retrostanti. Alla pioggia torrenziale si aggiungono raffiche di vento da uragano, fino a 170km/h.

Le precipitazioni nell’area metropolitana di Livorno sono state comprese tra 180 e 270 millimetri, valori estremamente elevati in relazione al lasso temporale in cui sono cadute, circa 150 minuti.

A confermare l’abbondanza delle precipitazioni si pensi che nei primi otto mesi dell’anno erano caduti in questa area cumulate simili e che la precipitazione media per l’intero mese di settembre si aggira sui 100 millimetri.
I pareri degli esperti

Alcuni esperti hanno provato a spiegare che cosa è successo a Livorno, dopo che un violento nubifragio ha causato allagamenti e smottamenti che hanno provocato otto morti. Secondo il meteorologo Simone Abelli del Centro Epson Meteo, quello che ha scatenato la tragedia a Livorno è stata la caduta in 4 ore di pioggia accumulata in 3 mesi.

Da qui si è determinato un “effetto tappo” nei confronti dei fiumi gi ingrossati dagli enormi quantitativi di pioggia.

A dire di Bernardo Gozzini, amministratore unico del consorzio Lamma, Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile, partecipato da Regione Toscana e Cnr: “è stato un evento eccezionale, sicuramente un fenomeno secolare. A memoria nella zona di Livorno e di Pisa non ne ho ricordo. Si calcoli che in una notte è caduta la pioggia che nel Livornese cade di solito in 5 mesi.”.

Ancor più incisivo il parere del geologo Massimiliano Fazzini, dell’università di Camerino e Ferrara, geologo dell’Associazione nazionale dei geomorfologi italiani a proposito del maltempo e della situazione di Livorno. “In Italia sta aumentando in maniera esponenziale il dissesto idrogeologico e soprattutto l’associato rischio specifico per l’uomo. Ancora una volta contiamo i morti, frutto di una cattiva gestione del territorio e delle opere idrauliche spesso mal gestite ma allo steso tempo, notiamo che la popolazione non sa come comportarsi quando c’è un’alluvione o qualsiasi altra emergenza atmosferica.”.

Nel caso specifico di Livorno è fondamentale rivedere l’assetto idraulico della città ed in particolare del Rio Maggiore, in più punti tombinato, per tentare di arginare i frequenti ma non rovinosi allagamenti che si verificavano nell’area di Viale Nazario Sauro. Neppure i recenti lavori di messa in sicurezza mediante la costruzione di vasi di espansione hanno risolto il problema che anzi si è mostrato in tutta la sua drammaticità.“.

Il ricorso, da parte degli organi amministrativi, alla realizzazione di Piani locali di adattamento ai cambiamenti climatici si fa quindi sempre pi urgente e decisivo per pianificare il futuro delle comunit, soprattutto in relazione all’annullamento del rischio.

“, conclude così l’esperto.