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Il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, è intervenuto a proposito del recente dibattito scaturito sul vaccino AstraZeneca sintetizzato contro il coronavirus.
AstraZeneca, Galli sul vaccino anglo-svedese
In occasione della sua partecipazione alla trasmissione Agorà, in onda su Rai3, l’infettivologo Massimo Galli ha espresso la propria opinione sull’utilizzo del vaccino AstraZeneca in Italia, spiegando: “Dovremmo avere una posizione forte, chiara e definita che venga dalle autorità responsabili. C’è stato un tira e molla veramente increscioso, anche con dei difetti di inadeguatezza di comunicazione imbarazzanti su questo vaccino”.
L’esperto, poi, ha voluto ribadire l’efficacia e le potenzialità del siero anglo-svedese, asserendo: “Il punto fondamentale su cui mi piacerebbe fosse fatta chiarezza è su quanto questo vaccino resta strategico per completare il quadro di vaccinazione nel nostro Paese.
Se dobbiamo ancora ragionare in termini di costi-benefici in quella direzione allora il discorso resta aperto”.
AstraZeneca, Galli: la necessità di avere risposte ufficiali
Nel caso in cui si debba valutare il vaccino AstraZeneca al di fuori del rapporto costi-benefici, invece, Massimo Galli ha dichiarato: “In questo contesto, non ho difficoltà a schierarmi nell’ambito di coloro che stanno pensando a una seriadivisione dell’utilizzo di questo vaccino e a una sua limitazione in fasce di età in cui non ha una associazione significativa con questa pur rara condizione ma che crea un continuo allarme, molta ansia e certamente non migliora la qualità di vita di coloro che si vaccinano”.
Infine, il medico si è detto convinto che sia ormai “giunto il momento di porre questo problema sul tavolo e ci sia una presa di posizione chiara e definitiva”.
AstraZeneca, Galli: la sicurezza del secondo richiamo
Durante la sua partecipazione ad Agorà, inoltre, l’infettivologo Galli ha voluto ricordare che tutti i cittadini, che hanno già ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca senza manifestare alcun tipo di controindicazione, possono “andare avanti tranquillamente con la seconda senza aspettarsi guai e rogne, perché le manifestazioni negative a questo vaccino sono molto rare ma intervengono nell’arco di un periodo ristretto successivo alla prima dose, entro i primi giorni, al massimo le prime due settimane dalla somministrazione: credo che questo sia il messaggio forte e chiaro da dare”.
L’esperto ha anche invitato la popolazione vaccinata da svariati giorni con AstraZeneca a non stare “lì ad aspettare il ‘coccolone’ perché a questo punto non vi viene” e ha aggiunto “state tranquilli anche se avete storie personali che possono far pensare a pericoli di questo genere”.