La campagna elettorale in Campania si intreccia con una complessa vicenda giudiziaria, trasformando lo scontro tra politica e giustizia in uno dei temi più discussi del momento. Al centro della contesa ci sono Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura e candidato di Fratelli d’Italia, e Maria Rosaria Boccia, imprenditrice e influencer in corsa con la lista civica “Dimensione Bandecchi”.
Tra accuse di interferenze illecite nella vita privata, sequestri di file audio da Report e denunce reciproche, la disputa ha varcato i confini dei tribunali.
Audio Sangiuliano-Report, Maria Rosaria Boccia indagata: le accuse della Procura
La Procura di Roma ha iscritto Boccia nel registro degli indagati per interferenze illecite nella vita privata, in concorso con il giornalista Carlo Tarallo. L’ultimo provvedimento emesso dal gip ha disposto il sequestro preventivo di un file audio, relativo a una conversazione privata tra Sangiuliano e la moglie, dai profili social dell’imprenditrice e da una testata online campana.
I carabinieri hanno eseguito l’operazione, nell’ambito di un nuovo procedimento scaturito da un esposto dell’ex ministro relativo a fatti risalenti ad agosto. L’udienza del procedimento è fissata per il 9 febbraio 2026, e tra le accuse a carico di Boccia figurano anche stalking, lesioni e diffamazione.
Audio Sangiuliano-Report, Maria Rosaria Boccia indagata: la sua versione dei fatti
Come riportato dall’ANSA, Maria Rosaria Boccia ha denunciato di aver subito “l’ennesimo atto aggressivo da parte del sistema”, affermando che le registrazioni delle conversazioni autorizzate da Sangiuliano e i messaggi ricevuti sono stati sequestrati nuovamente. L’imprenditrice sostiene che il materiale fosse essenziale per la sua difesa e accusa l’ex ministro di tentativi di pressione per danneggiarne l’immagine pubblica.
“Mi sono stati per la seconda volta sequestrati i messaggi che Sangiuliano mi mandava e le registrazioni delle sue conversazioni che lui mi autorizzava a sentire e registrare dopo avermi chiamato con il suo dispositivo telefonico. Tutto materiale utile per la mia difesa rispetto alla ‘famiglia’ Sangiuliano. Materiale che oggi scotta solo perché l’ex ministro teme la verità“.
Anche il giornalista Carlo Tarallo, coinvolto nel caso per la pubblicazione degli audio sul sito “Anteprima24”, ha espresso stupore per la denuncia, sottolineando le difficoltà sempre maggiori nel lavorare come giornalista in Italia. La testata ha definito l’azione “un’intimidazione nei confronti della stampa libera”, precisando la totale estraneità del giornalista rispetto ai reati contestati. Al momento Sangiuliano non ha rilasciato dichiarazioni dirette, limitandosi a confermare la propria fiducia nella magistratura.