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Audizione rapida sulla legittimità dei dazi imposti da Trump

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La Corte Suprema degli Stati Uniti ha programmato un'audizione insolita e veloce riguardo ai dazi commerciali imposti da Trump.

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annunciato che discuterà il caso riguardante i dazi imposti dal presidente Donald Trump a novembre. Questo tempismo risulta sorprendentemente rapido per le tradizionali tempistiche della massima autorità giudiziaria del paese. La decisione giunge dopo che diverse piccole imprese e stati hanno contestato l’uso dei poteri di emergenza da parte del presidente per imporre tasse sulle importazioni da quasi ogni nazione, minacciando la loro sopravvivenza economica.

Dettagli dell’audizione

Martedì, la Corte ha confermato che ascolterà le argomentazioni relative alla legalità dei dazi, una mossa accolta con favore dai ricorrenti. Questi sostengono che Trump abbia abusato dei suoi poteri per instaurare un regime di tassazione che ha gravemente danneggiato le loro attività, portandole sull’orlo del fallimento. Inoltre, la Corte esaminerà una sfida separata presentata dalla società di giocattoli a conduzione familiare, Learning Resources, che ha contestato i dazi.

Due tribunali inferiori hanno già stabilito che la maggior parte dei dazi sono stati imposti illegalmente, sebbene un tribunale d’appello abbia deciso di mantenere tali misure in vigore per il momento. È evidente che i dazi fanno parte di una guerra commerciale avviata da Trump all’inizio del suo mandato, con l’obiettivo di rinegoziare accordi commerciali e esercitare pressione politica su altre nazioni. Fino ad agosto, le entrate generate dai dazi hanno raggiunto 159 miliardi di dollari, più del doppio rispetto all’anno precedente.

Le implicazioni legali e politiche

Il governo Trump ha esortato la Corte a intervenire rapidamente, sostenendo che la legge conferisce al presidente il potere di regolare le importazioni e che un divieto di esercizio di tale autorità potrebbe portare il paese a una catastrofe economica. In questo contesto, si pone la questione se la visione espansiva della Corte riguardo ai poteri presidenziali possa giustificare i dazi senza l’approvazione esplicita del Congresso, che secondo la Costituzione detiene tale autorità.

Tre dei giudici della Corte, di orientamento conservatore, sono stati nominati da Trump durante il suo primo mandato, aggiungendo una dimensione politica significativa a questa udienza. Il procuratore generale degli Stati Uniti, D John Sauer, ha sottolineato che le decisioni dei tribunali inferiori stanno già influenzando le negoziazioni commerciali. Una sentenza contraria ai dazi potrebbe ostacolare gli sforzi per combattere il traffico di fentanyl e complicare gli sforzi per porre fine al conflitto in Ucraina.

Il contesto della crisi commerciale

La controversia riguarda due insiemi di dazi, giustificati da Trump come misure di emergenza nazionale: i dazi annunciati nel mese di aprile e quelli imposti a febbraio su importazioni provenienti da Canada, Cina e Messico. È importante notare che non sono inclusi in questo caso i dazi su acciaio, alluminio e automobili, né quelli imposti su beni cinesi durante il primo mandato di Trump, che sono stati mantenuti dall’attuale presidente Joe Biden.

Trump ha la possibilità di imporre dazi anche ai sensi di altre leggi, ma queste sono soggette a limitazioni più severe in termini di rapidità e gravità delle azioni. La Corte Suprema avrà quindi un compito cruciale nel bilanciare le prerogative presidenziali con le necessarie salvaguardie legislative, in un momento in cui il futuro economico del paese potrebbe dipendere dalla sua decisione.