Balneari: il Mit taglia il canone 2024 del 4,5%

Canoni balneari 2024: scontri politici e dubbi sulla direttiva Bolkestein

La riduzione del 4,5% del canone delle concessioni balneari per il 2024, decisa dal Ministero dei Trasporti, ha acceso il dibattito politico e sollevato critiche tra le parti.

Mentre la decisione ministeriale è stata accolta con favore da alcuni e criticata da altri.

Le critiche dal M5S e le dichiarazioni di Più Europa

Il deputato del M5S, Giorgio Fede, ha fortemente contestato l’azione del governo, definendo il ribasso dei canoni “un regalo a una piccola lobby contro la stragrande maggioranza degli italiani”. Ha inoltre sollevato dubbi sulla coerenza della gestione ministeriale, sottolineando il caos nelle scelte delle concessioni e la possibilità di ricorsi a causa di prolungamenti irricevibili.

Le dichiarazioni di Riccardo Magi, segretario di Più Europa, hanno accentuato le critiche, evidenziando il presunto danno erariale derivante dalla riduzione dei canoni e annunciando un esposto alla Corte dei Conti.

Le reazioni del governo

La decisione ministeriale ha suscitato reazioni diverse anche all’interno dello stesso governo. Luca Zaia, Governatore del Veneto, ha evidenziato le sfide poste dalla direttiva Bolkestein, sostenendo la necessità di considerare le differenze regionali nell’applicazione di tali normative.

Zaia ha precisato che in Veneto, attraverso la legge regionale 33 del turismo, si è cercato di rispettare la direttiva Bolkestein, garantendo ai vincitori delle gare di concessione di riconoscere il lavoro svolto dai predecessori.