Roma, 20 nov. (askanews) – Rafforzare il legame tra biodiversità, sicurezza alimentare e tutela della salute, trasformando la ricerca in sviluppo per i territori, a partire dal Mezzogiorno. È il messaggio emerso dall’incontro promosso a Napoli dal Centro Nazionale per la Biodiversità, che ha riunito istituzioni, mondo accademico e imprese agroalimentari.
“Tra biodiversità, sicurezza alimentare e salute c’è un legame molto forte che va consolidato – ha dichiarato il presidente del Centro, Luigi Fiorentino -.
Il programma PNRR sulla biodiversità ha consentito il passaggio dalla ricerca teorica a quella applicata, facendo della biodiversità un sistema capace di generare impresa. Il Sud può essere un volano di innovazione e sensibilizzazione dei cittadini”.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha sottolineato l’impatto diretto di queste politiche sulla qualità della vita: proteggere la biodiversità, fare ricerca e trasferimento tecnologico, ha spiegato, significa tutelare la salute delle persone, salvaguardare l’ambiente e promuovere prevenzione ed educazione alimentare.
Per il rettore della Federico II, Matteo Lorito, la Campania, pur caratterizzata da un’altissima biodiversità naturale, culturale e alimentare, registra una delle più basse aspettative di vita in Italia: un dato che impone di rafforzare il dialogo tra ricerca e imprese. Annamaria Colao, chairholder della Cattedra Unesco Federico II, ha richiamato l’importanza di educare i bambini al rispetto delle stagioni e della biodiversità dei cibi, mentre Aniello Anastasio, direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, ha richiamato l’attenzione sulla valorizzazione delle produzioni ittiche nazionali, in un Paese che importa l’80 per cento del pesce consumato.
Nel corso dell’evento è stato premiato l’IPSEOA “Cavalcanti” di Napoli, vincitore dell’Hackathon Biodiversità di Innovation Village con il progetto “Il mare non è un menù a senso unico”.