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Biohacking: le pratiche per riprogrammare il nostro organismo

Biohacking: le pratiche per migliorare la forma psicofisica

Il biohacking consiste in una serie di pratiche volte a migliorare la qualità della vita e il benessere fisico e mentale.

Col il termine biohacking si intendono tutte quelle pratiche più o meno invasive atte a modificare in qualche modo la biochimica del nostro organismo. Si spazia in moltissimi ambiti e il livello di intervento varia a seconda del risultato che si vuole raggiungere. Ci sono pratiche che richiedono l’intervento di personale specializzato, medico principalmente, e altre più semplici che possono essere praticate anche in autonomia. A tal proposito, consultando il sito Efficacemente troverai moltissimi contenuti che potranno essere molto utili per farti un’idea più precisa e completa su tutte le sfaccettature di questa scienza che affonda le sue radici ai primi del 1900.

Lo scopo del biohacking è ovviamente perseguire una forma psicofisica migliore, per migliorare le prestazioni e la qualità della vita.

Scopriamo insieme tre pratiche che rientrano nel biohacking e cerchiamo di capire come e perché possono migliorarti la vita.

Meditazione Vipassana: libera il cervello dalle impurità

La prima tecnica di biohacking di cui ti parliamo è la Meditazione Vipassana, la più antica forma meditativa indiana. In lingua pali significa “vedere le cose in profondità, come realmente sono” e ha come scopo finale la liberazione della mente da tutte le impurità, donando felicità a chi la pratica.

Imparare questa tecnica di meditazione richiede costanza e impegno; ciò è possibile attraverso dei corsi della durata di 10 giorni in cui i partecipanti sono tenuti a rispettare un codice di comportamento.

Questa antichissima tecnica di meditazione richiede tanta pratica e pazienza, ma a lungo termine può portare benefici in termini di serenità e salute mentale.

Hackerare il corpo con il digiuno intermittente

Se ne sente parlare da anni, ma non tutti sanno esattamente di cosa si tratta: stiamo parlando del digiuno intermittente, un modello alimentare ipocalorico in cui ci si astiene dal consumare cibi solidi e bevande caloriche per un periodo di tempo variabile, tra le 12 e le 40 ore. Lo scopo, oltre al dimagrimento, è quello di intervenire positivamente su alcuni disturbi del metabolismo come, ad esempio, l’insulino-resistenza, il colesterolo alto e le alterazioni della pressione sanguigna.

La popolarità di questa pratica è probabilmente dovuta alla facilità con cui si può gestire, dando per scontata però una volontà di ferro.

Come con tutte le tecniche di dimagrimento è opportuno non improvvisare, ma rivolgersi a un nutrizionista esperto in grado di studiare con te uno schema corretto e coerente con il tuo stile di vita.

Dormire bene: elisir di lunga vita

La saggezza popolare ce lo insegna da sempre, dormire bene fa bene allo spirito, all’umore e anche alla biochimica del nostro corpo, evidentemente. Sembrerà banale, quindi, ma cercare di garantirti un sono di qualità è il nostro terzo e ultimo consiglio sulle pratiche di biohacking. La cura del sono è un’abitudine spesso trascurata ma che può dare invece, numerosi benefici su tanti fronti diversi.

Dormire bene riduce lo stress, mantiene la mente più vivace e reattiva, migliora l’umore e ci mantiene giovani. Un corpo riposato mostrerà una pelle distesa, più luminosa e quindi più giovane, non a caso, è proprio durante la notte che le cellule si rinnovano con maggior entusiasmo. La vita di tutti i giorni, i pensieri ingombranti, i figli piccoli: le ragioni di un sonno mediocre sono molteplici e tutte comprensibili, ma rispettare tutti gli impegni quotidiani non dovrebbe mai andare a discapito della propria salute, ecco perché, seguendo pochi e piccoli accorgimenti, potresti migliorare la qualità del tuo sonno senza grandi rivoluzioni.

Una routine serale più o meno regolare, ridurre l’utilizzo di dispositivi elettroni – tv compresa – nelle ore immediatamente precedenti al sonno e ottimizzare buio e insonorizzazione della stanza sono accorgimenti che, anche singolarmente, possono avere una buona influenza sulla qualità del sonno.