Bollette e aumenti illegittimi: cosa possono fare i cittadini dopo l'azione dell'antitrust

Bollette e aumenti illegittimi: cosa possono fare i cittadini dopo l'azione dell'antitrust fra chiamate, reclami ufficiali o azioni extragiudiziali

Bollette e aumenti illegittimi: ecco cosa possono fare i cittadini dopo l’azione dell’antitrust.

Le azioni e le verifiche da intraprendere in ordine alla sette istruttorie aperte dall’autorità sui prezzi sono importanti perché riguardano moltissimi italiani. Il primo dato è che Eni, Enel, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie dovranno contattare tutti i clienti avvisati di un rinnovo contrattuale e spiegare che le tariffe non subiranno ritocchi fino ad aprile 2023.

Aumenti illegittimi: cosa possono fare i cittadini

E se la tariffa è già in atto? Allora si tornerà alla precedente.

L’eventuale proposta di rinnovo contratto impugnabile deve essere arrivata dopo il 10 agosto 2022. In quel caso si è fra i clienti che possono ottenere le condizioni precedenti, in base al provvedimento dell’Antitrust. Il ritorno alle vecchie condizioni dovrebbe essere automatico ma una chiamata al servizio clienti male non fa.

Chiamate, reclami e vie stragiudiziali

Se non si venisse contattati nell’arco di 30-40 giorni, è bene chiamare il servizio clienti e sporgere reclamo se la tariffazione è maggiorata.

Se poi la lettera di rinnovo dovesse arrivare nell’arco di pochi giorni dall’avvio dell’istruttoria Antitrust i media spiegano che potrebbe bastare una telefonata al servizio clienti. Altea eventualità: se gli aumenti in bolletta ci fossero comunque, ma con altre società? Va subito sporto reclamo o tentata la via extra-giudiziale della conciliazione, che non ha costi, gestita dall’Arera.