A partire da gennaio 2026, entreranno in vigore importanti cambiamenti nelle regole relative al bollo auto, la tassa di proprietà che ogni automobilista è tenuto a pagare annualmente. Queste novità mirano a rendere il sistema più equo e aggiornato, tenendo conto delle nuove esigenze ambientali e tecnologiche. Ecco cosa cambia.
Mercato automobilistico europeo cresce, ma l’Italia soffre: immatricolazioni in calo
Il settore automobilistico mostra ancora segnali di stagnazione. A giugno 2025, le immatricolazioni in Italia sono calate del 17,44% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre nel primo semestre si è registrata una diminuzione complessiva del 3,58%. Nel frattempo, nel 2024 il costo medio dell’assicurazione Rc auto è salito da 371 a 398 euro, principalmente a causa dell’aumento delle spese per il risarcimento dei sinistri.
Bollo auto, nuove regole in vigore da gennaio 2026: cosa cambia
Dal 1° gennaio 2026 il bollo auto subirà importanti cambiamenti. Il suo importo continuerà a dipendere dalla potenza del veicolo e dalla sua classe ambientale, ma il pagamento dovrà essere effettuato in un’unica soluzione, eliminando la possibilità di rateizzazione. Questa nuova regola riguarderà esclusivamente le auto immatricolate dal 2026 in poi.
La modifica è stata introdotta con il 17° decreto attuativo della riforma fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri, che ha l’obiettivo di semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazioni. Nello specifico, il versamento del bollo dovrà essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione, una scadenza che varrà anche per gli anni successivi, rendendo più prevedibile il calendario dei pagamenti.
La gestione della tassa sarà completamente affidata alle Regioni di residenza del contribuente, che avranno autonomia nel definire aliquote, esenzioni e tempistiche. Tra le novità più rilevanti c’è l’abolizione dell’esenzione per i veicoli sottoposti a fermo amministrativo: dal 2026 il bollo dovrà essere pagato anche per le auto bloccate a seguito di gravi violazioni del Codice della Strada, superando così una sentenza della Corte Costituzionale del 2017.
Per quanto riguarda i veicoli usati, l’obbligo di pagamento ricade sulla persona registrata come proprietaria al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) il primo giorno del periodo tributario.
Rimane invece invariato il superbollo, la tassa aggiuntiva per i veicoli con potenza superiore ai 185 kW, che non subirà modifiche rispetto allo stato attuale.
In sintesi, la riforma del bollo auto del 2026 punta a semplificare e uniformare le procedure, mantenendo però spazi di autonomia per le Regioni e introducendo regole più rigide, soprattutto in relazione ai veicoli fermi per motivi amministrativi.