Bombardato impianto chimico in Ucraina, incendio alla Azot

L'obiettivo sulle città più importanti di Lugansk innesca un nuovo "caso Azovstal": bombardato un impianto chimico in Ucraina e grosso incendio alla Azot

Nelle ore scorse è stato bombardato un impianto chimico in Ucraina ed un grosso incendio si è sviluppato alla Azot di Severodonetsk.

L’attacco alla città ha innescato un grosso rogo nello stabilimento conteso fra le truppe di Mosca e Kiev. L’incendio sarebbe scoppiato dopo la fuoriuscita di tonnellate di petrolio. A denunciarlo è stato il governatore del Lugansk, Serhiy Gaidai. Il politico lo ha fatto alla tv nazionale ma non ha spiegato se l’incendio sia stato domato o meno. 

Ucraina, incendio all’impianto Azot

Su Telegram poi Gaidai ha voluto far luce anche in ordine al destino dell’impianto che sembra essere diventato una versione omologa a quello di Mariupol della Aazovstal, cioè uno spot cruciale contesto a suon di razzi e propaganda.

Ha scritto Gaidai: “L’informazione sul blocco all’Azot è una bugia, le nostre forze stanno tenendo una zona industriale di Severodonetsk e stanno distruggendo l’esercito russo in città”. 

Il parallelo con la Azovstal di Mariupol

Le autorità di Kiev stimano che circa 800 persone siano nascoste nei sotterranei dell’impianto. Lo spot è cruciale perché come Mariupol e la Azovstal erano cruciali per i fini tattici di Mosca così Severodonetsk e la Azot lo sono diventati per la parte di offensiva che punta a Lungansk e Donbass.