> > Botulino, la procura di Paola rassicura: "Problema localizzato"

Botulino, la procura di Paola rassicura: "Problema localizzato"

Roma, 9 ago. (askanews) – Sarebbero le cattive condizioni di conservazione dei broccoli sott’olio usati per i panini dalla friggitoria ambulante al centro delle indagini ad aver provocato lo sviluppo della tossina botulinica nel caso che ha causato la morte di due persone a Diamante, in provincia di Cosenza, e il ricovero di un’altra decina.

A spiegare l’ipotesi ritenuta più verosimile dagli investigatori è lo stesso procuratore capo di Paola, Domenico Fiordalisi:

“Non è stato richiesto e non è stato necessario ritirare il prodotto usato in questo furgoncino per il confezionamento di panini perché siamo ormai orientati a ritenere sulla base di una pluralità di elementi che sia un problema localizzato e non inerente il contenuto del prodotto all’origine”.

Il magistrato ha voluto così rassicurare la popolazione sul fatto che al momento non c’è motivo di ritenere che il botulino fosse presente nelle confezioni di verdura sott’olio già all’origine: “Certamente il caldo elevato, in distributori di sostanze alimentari ubicati in furgoncini che stanno sotto il sole della sette del mattino alle otto o le nove di sera senza altri adeguati presidi: sono sotto la lente dei Nas in questo momento, dei carabinieri di Cosenza che stanno facendo gli opportuni e approfonditi accertamenti e anche ovviamente della sutorità sanitarie”.

Le vittime mortali del botulino in Calabria sono Luigi di Sarno, originario di Napoli e morto all’altezza di Lagonegro mentre rientrava verso la sua città di origine, e Tamara D’Acunto, una donna di 45 anni residente a Diamante morta alcuni giorni prima di cui, dopo la segnalazione dei familiari sul fatto che avesse mangiato un panino dallo stesso rivenditore ambulante, è stata ordinata dalla procura la riesumazione della salma per effettuare l’autopsia anche sul suo corpo.