Brasile: chi è Lula, il nuovo presidente eletto per la terza volta

Classe 1945, Lula è arrivato alla presidenza del Brasile dopo una lunga militanza politica. Qual è la sua storia.

 Il Brasile si è preparato nelle scorse ore ad accogliere Lula che è stato eletto per la terza volta capo di Stato.

Il nuovo presidente, com’è noto, ha sconfitto per un soffio il presidente uscente Jair Bolsonaro.

Solo un punto percentuale infatti separava i due leader. La storia di Luiz Inacio Lula da Silva (questo è il nome secolare) è molto lunga così come stati gli eventi (anche recenti) che hanno caratterizzato la sua vita.  

Brasile, chi è Lula e la sua storia: i primi anni 

Nato il 27 ottobre a Caetés, Lula è cresciuto in un contesto di grande povertà tanto che lascia la scuola dopo aver frequentato la quarta elementare.

In seguito riprenderà gli studi conseguendo quelli che in Italia corrispondono al diploma di scuola superiore.

Inizierà dunque giovanissimo a lavorare per strada come lustrascarpe e venditore. Verrà assunto poi in fabbrica dove lavorerà per un periodo come tornitore. Nel 1964 un evento gli cambierà la vita: perderà infatti purtroppo un dito ed è proprio in questo contesto che inizierà a intraprendere attività sindacali, diventando poi nel 1978 presidente del sindacato dei lavoratori dell’acciaio. 

L’ascesa in politica e gli anni recenti 

L’ascesa politica vera e propria prenderà il via il 10 febbraio 1980 quando fonderà il Partido dos Trabalhadores, tradotto il Partito dei Lavoratori. Da lì una lunga “gavetta” per tutti gli anni ’80 e ’90. Nel 2002 viene eletto per la prima volta presidente del Brasile diventando così il primo operaio a non avere un titolo universitario. Verrà poi riconfermato nel 2006 accrescendo il  suo gradimento. 

Negli ultimi anni, il suo nome verrà legato anche agli scandali che lo porteranno a trascorrere 580 giorni in prigione.

In seguito le sue condanne verranno annullate, quindi nel 2021 ritornerà in possesso dei diritti politici. Ciò gli ha permesso di fatto di correre nuovamente per le presidenziali, fino ad oggi. Il resto è ormai storia.