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Separazione delle carriere e rissa alla Camera: la riforma della Giustizia approvata

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Separazione delle carriere e tensioni in Aula: rissa e caos durante il voto sulla riforma della magistratura.

La Camera dei Deputati ha approvato un provvedimento chiave della riforma della giustizia promossa dal governo Meloni: la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e pubblici ministeri. La misura mira a garantire maggiore indipendenza, trasparenza e imparzialità nel sistema giudiziario italiano, introducendo concorsi distinti per i due ruoli e la creazione di organi di autogoverno separati.

Tuttavia, l’approvazione del disegno di legge non è stata priva di tensioni: in Aula si sono verificati momenti di caos, con una rissa tra deputati di maggioranza e opposizione, che hanno messo in luce la forte polarizzazione politica sul tema.

La Camera approva la separazione delle carriere

Oggi, giovedì 18 settembre, la Camera dei Deputati ha dato il via libera, con 243 voti favorevoli e 109 contrari, al disegno di legge che introduce la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente, uno dei pilastri della riforma della giustizia voluta dal governo Meloni. Il provvedimento modifica profondamente l’ordinamento giudiziario, prevedendo concorsi distinti per giudici e pubblici ministeri e la creazione di due Csm separati, oltre all’istituzione di un’Alta Corte disciplinare.

Con questo terzo passaggio alla Camera, il testo si appresta ora all’ultimo voto in Senato prima di essere sottoposto al referendum confermativo previsto per la primavera del 2026, dato che non è stata raggiunta la maggioranza dei due terzi che avrebbe evitato la consultazione popolare.

Rissa e caos alla Camera, Tajani denuncia minacce in Aula

La proclamazione del risultato ha scatenato un clima di forte tensione in Aula. Gli applausi della maggioranza, cui si sarebbero uniti alcuni membri del governo, hanno provocato le proteste dell’opposizione. Deputati di Pd, M5S e Alleanza Verdi e Sinistra si sono avvicinati ai banchi del governo, sfiorando la rissa con strattoni e urla, tanto da rendere necessaria la sospensione temporanea della seduta.

Tra i protagonisti del momento di caos, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha precisato di non aver applaudito, limitandosi a un gesto di incoraggiamento verso il ministro Nordio, e ha sottolineato che le minacce provenienti dall’opposizione non lo hanno intimorito.

“Ho dato solo una pacca sulla spalla a Nordio, insomma, una cosa normalissima. Per noi è una riforma storica, è una battaglia che Forza Italia conduce dal 1994. La riforma della giustizia per noi è la quintessenza delle riforme. Hanno minacciato: non è che mi faccio intimidire da dieci deputati dei 5 Stelle o del Pd che vengono sotto i banchi del governo”.

La tensione è stata alimentata anche dalla richiesta di chiarimenti sull’impegno del governo in merito alla crisi di Gaza, che ha ulteriormente acceso il confronto tra le parti.

La Camera approva la separazione delle carriere: il commento della premier Giorgia Meloni e del ministro Matteo Salvini

Dopo l’approvazione del disegno di legge, la premier Giorgia Meloni ha celebrato il traguardo definendolo un passaggio fondamentale per rendere il sistema giudiziario più efficiente e trasparente. Sui social ha dichiarato che la riforma rappresenta “una riforma storica e attesa da anni” e che il governo continuerà a lavorare con determinazione in vista del voto del Senato e del referendum popolare.

“Con l’approvazione in terza lettura alla Camera dei Deputati, portiamo avanti il percorso della riforma della giustizia. Continueremo a lavorare per dare all’Italia e agli italiani un sistema giudiziario sempre più efficiente e trasparente. In attesa dell’ultimo ok da parte del Senato, avanti con determinazione per consegnare alla Nazione una riforma storica e attesa da anni”.

Anche altri membri del governo, tra cui Matteo Salvini, hanno espresso soddisfazione, evidenziando che la separazione delle carriere è un obiettivo perseguito da tempo e rappresenta una conquista per garantire maggiore equilibrio e indipendenza nel sistema giudiziario italiano.

“Voto favorevole dalla Camera alla riforma della giustizia, che ora tornerà al Senato per l’ultimo via libera. Esprimo grande soddisfazione per questo passo in avanti decisivo: è un provvedimento nell’interesse di tutti i cittadini, un punto fondamentale del programma del centrodestra e una battaglia storica della Lega. Per una giustizia più giusta, efficiente, trasparente. Promessa mantenuta: avanti tutta!“.

 

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