Campi, operai licenziati via Whatsapp: "Per 2 giorni di febbre ne toglievano 4 di paga"

Gli operai lavoravano in un pronto moda cinese 12 o 14 ore di fila ma sono stati licenziati perché hanno chiesto un giorno libero a Pasquetta.

Alcuni operai sono stati licenziati tramite Whatsapp per aver chiesto un giorno libero a Pasquetta.

Lavoravano in un pronto moda cinese 12 o 14 ore di fila. 

Campi, operai licenziati via Whatsapp: “Per 2 giorni di febbre ne toglievano 4 di paga”

Zaman Noor ha 40 anni e vive a Poggio a Caiano in una casa in affitto con altri connazionali pakistani. Lavoravano alla Feng Shouqing e alla Hu Qingong, ditte cinesi di pronto moda di via Carcerina a Campi Bisenzio.

Tagliavo i fili dei vestiti, rivoltavo le maniche delle magliette, chiudevo bottoni a migliaia di giacche, mettevo i cartellini agli abiti. E poi, quando si doveva fare, caricavo le macchine” ha raccontato. I turni non erano mai di meno di 10 ore al giorno, spesso superavano le 12 o 14 ore, come ha precisato Muhammad Asif, un altro operaio licenziato. “Quando c’era meno lavoro ci pagavano la metà, per 2 giorni di febbre ci toglievano almeno 4 giorni di paga” ha spiegato.

Abbiamo trovato questo lavoro grazie alla segnalazione di un amico, non parliamo bene l’italiano e abbiamo molta difficoltà a esser assunti in aziende italiane” ha spiegato Muhammad. “Ma abbiamo bisogno di lavorare e sfruttiamo tutte le occasioni per impegnarci nel lavoro che ci viene dato. Pago 150 euro di affitto al mese per la camera dove sto con gli altri ragazzi, ma devo anche spedire i soldi alla famiglia in Pakistan” ha aggiunto Zaman, che ha lasciato in patria una moglie e 5 figli.

Campi, operai licenziati via Whatsapp: “Chi non lavora oggi è fuori per sempre”

Questi operai erano gli unici lavoratori pakistani dell’azienda, gli altri erano tutti cinesi. “Non si ribellano. Noi invece il mese scorso abbiamo chiesto di lavorare 10 ore al posto di 12 per via del Ramadan. Abbiamo anche detto ai proprietari cinesi che avremmo lavorato 14 ore dopo la fine di quel periodo per recuperare, ma sono stati irremovibili” ha spiegato.

Sono entrati in contatti con il sindacato Sì Cobas, che rappresenta altri loro connazionali. Hanno scoperto che il contratto prevede le ferie e la possibilità di lavorare 8 ore al giorno per 5 giorni a settimana. Hanno chiesto l’applicazione del contratto e il giorno di Pasquetta si sono rifiutati di lavorare. Poco dopo è arrivato un messaggio su Whatsapp dal gestore cinese delle due aziende. “Chi non lavora oggi è fuori per sempre.

Se volete lavorare otto ore, trovate lavoro da un’altra parte” ha scritto. Da questo è scattata la protesta e la manifestazione, a cui ha partecipato anche Emiliano Fossi, sindaco di Campi Bisenzio. L’assessore regionale Alessandra Nardini ha segnalato il problema al ministero del Lavoro.