> > Licenziati su Teams, il manager difende l'azienda: "Un segno di attenzione"

Licenziati su Teams, il manager difende l'azienda: "Un segno di attenzione"

Licenziati su Teams

Licenziati su Teams, il Manager: "Avevamo mandato loro una raccomandata, segno di attenzione anticipare le ragioni su Teams"

Dopo il clamore mediatico suscitato alla notizia dei licenziamenti comunicati su Teams, il general manager difende l’azienda: ” Avevamo inviato delle raccomandate, segno di attenzione anticipare le ragioni su Teams”

Licenziati su Teams, l’azienda. “Sorpresi e amareggiati”

Dopo il clamore mediatico suscitato in seguito all’intervista di una dipendente che aveva affermato di essere stata licenziata su Teams ritrovandosi in pochi istanti senza lavoro, il general manager dell’azienda in questione – nello specifico la Yazaki – difende l’operato dell’azienda.

“Siamo sorpresi e amareggiati dal clamore che ha avuto la vicenda, siamo in Italia da quasi trent’anni ed è la prima volta che ci capita una cosa del genere” ha affermato in un’intervista a  La Stampa il general manager Stefano Bena.

Licenziati su Teams: “Anticipare le raccomandate, segno di attenzione” 

Che addirittura rilancia, affermando che l’idea di comunicare il licenziamento via Teams rappresentasse in realtà un segno di attenzione:

“Avevamo mandato loro una raccomandata e proprio come segno di attenzione abbiamo pensato fosse giusto anticipare individualmente le ragioni dietro questa decisione dolorosa ma necessaria che l’azienda ha preso. Quindi abbiamo ritenuto che sarebbe stato meglio usare Teams. È lo strumento che usiamo abitualmente anche per le riunioni con i sindacati”

Licenziati su Teams: “Colloqui lunghi durati anche quasi dieci minuti”

Il manager puntualizza che i tre lavoratori non sono stati convocati di persona per le esigenze di contenimento del Covid:  “Siamo ancora fortemente in smart working, personalmente credo che sia un ottimo disincentivo al diffondersi del Covid. Io ho ritenuto ancora più sgradevole richiamare dallo smart working una persona semplicemente per consegnarle una lettera. Non sono state telefonate facili, anzi sono stati colloqui lunghi, durati anche quasi dieci minuti”.

Occorre aggiungere che di casi di licenziamenti via web, soprattutto in tempi di covid, ce ne sono stati altri – e non solo in Italia come il caso eclatante del licenziamento di 900 persone su Zoom –  tanto che, da quanto ha anticipato qualche giorno fa La Stampa, il governo sta pensando di introdurre dei paletti in tal senso con uno stop ai licenziamenti via WhatsApp o comunicati via mail, durante videochiamate, durante incontri e assemblee di routine.