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Carenze di Medicinali a Gaza: Analisi della Situazione Attuale e Impatti Sulla Salute

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Gaza sta vivendo una crisi sanitaria critica, caratterizzata da gravi carenze di medicinali e attrezzature mediche fondamentali.

La situazione sanitaria a Gaza è diventata drammatica, con il Ministero della Salute palestinese che lancia un appello urgente per un incremento dell’assistenza medica. A seguito di oltre due anni di conflitto e un blocco severo, le strutture sanitarie sono in crisi, incapaci di fornire cure adeguate ai pazienti che ne hanno bisogno.

Secondo una dichiarazione rilasciata dal ministero, le carenze più severe riguardano i servizi di emergenza, con un impatto devastante sulla capacità di salvare vite umane. I medici avvertono che, a causa delle restrizioni imposte da Israele, è impossibile fornire le forniture mediche più essenziali.

Statistiche allarmanti sulla carenza di medicinali

Le statistiche fornite dal Ministero della Salute sono allarmanti. Attualmente, 321 farmaci dalla lista essenziale risultano completamente esauriti, il che equivale a una carenza del 52%. Ancora più preoccupante è il fatto che 710 articoli per consumabili medici non sono disponibili, generando una carenza del 71%. Inoltre, i materiali per test di laboratorio e le forniture per le banche del sangue mostrano un deficit del 59%.

Servizi di emergenza a rischio

Particolarmente critiche sono le mancanze nei servizi di emergenza. Il ministero ha segnalato che circa 200.000 pazienti potrebbero essere privati di cure urgenti, mentre 100.000 rischiano di non ricevere interventi chirurgici e 700 non potranno accedere a cure intensive. Le carenze riguardano anche forniture per trattamenti di oncologia, chirurgia cardiaca e ortopedia.

Appello urgente per assistenza internazionale

Il Ministero ha lanciato un appello accorato per una risposta immediata da parte della comunità internazionale, sottolineando che l’afflusso di camion medici è diminuito a meno del 30% del fabbisogno mensile. Questa situazione ha portato a una continua emergenza sanitaria, aggravata dalla violazione degli accordi di cessate il fuoco da parte di Israele, che non consente l’ingresso delle quantità concordate di aiuti umanitari.

Attualmente, 1.500 bambini aspettano l’apertura dei valichi di frontiera per ricevere trattamenti medici al di fuori di Gaza. Secondo Zaher Al Waheidi, capo dell’Unità Informativa del Ministero, 1.200 pazienti, tra cui 155 bambini, sono deceduti dopo non essere riusciti a evacuare Gaza per ricevere cure necessarie.

Situazione dei detenuti e violazioni dei diritti umani

In un contesto di crisi, sei palestinesi detenuti sono stati recentemente trasferiti all’ospedale Al-Aqsa Martyrs per ricevere assistenza medica. Questi uomini sono stati rilasciati in circostanze contestate, con le organizzazioni per i diritti umani che denunciano la mancanza di procedure legali chiare durante la loro detenzione. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) non ha potuto accedere ai detenuti palestinesi da ottobre, sollevando preoccupazioni per il rispetto delle normative internazionali in materia di trattamento umano.

Inoltre, secondo rapporti, oltre 10.000 palestinesi, comprese donne e bambini, rimangono in prigioni israeliane, dove sono segnalati abusi, malnutrizione e negligenza medica.

Rischi strutturali e segni di speranza

Nonostante la devastazione, i soccorritori continuano a operare. Recentemente, i vigili del fuoco di Gaza hanno salvato cinque persone, inclusi bambini e donne, rimaste intrappolate sotto il crollo di un edificio. Il Ministero dell’Interno di Gaza ha confermato che quattro persone hanno perso la vita a causa di questi crolli, evidenziando i rischi strutturali in cui vivono molti palestinesi.

La popolazione di Gaza continua a fronteggiare una crisi umanitaria, con oltre 70.000 morti e più di 171.000 feriti dall’inizio del conflitto, rendendo urgente una risposta globale per affrontare le sfide sanitarie e umanitarie che affliggono la regione.