Non è solo una promessa, ma un progetto concreto che punta a cambiare per sempre il modo in cui pensiamo e compriamo la carne.
La carne sostenibile in Italia prende forma: un sistema unico in Europa
L’Italia si mette in prima fila con un’iniziativa che non ha precedenti nel Vecchio Continente: nasce lo “Standard per la zootecnia da carne sostenibile”.
Un certificato pubblico, ufficiale, che garantisce la sostenibilità degli allevamenti bovini italiani. Da qui a poco, sulle etichette di vitellone, scottona e vitello a carne bianca, vedremo la dicitura “Prodotto da allevamenti sostenibili”. Non è solo marketing. È la certificazione di una realtà che gli allevatori conoscono bene da tempo: i nostri sistemi sono già avanti rispetto al resto d’Europa.
Il percorso è iniziato nel 2021, in Veneto, dove allevatori, istituzioni e consulenti hanno costruito un disciplinare rigoroso. Un lavoro lungo, fatto di incontri, controlli e confronti con Bruxelles, che ha portato la Commissione europea ad approvare il documento. Il Ministero dell’Agricoltura ha quindi adottato il sistema, e presto il decreto sarà ufficiale, dando il via alle certificazioni su scala nazionale. Giuliano Marchesin, direttore di Italia Zootecnica, spiega che questo standard è solo l’inizio: il modello sarà esteso anche ad altri settori zootecnici, come suini e vacche da latte, per ampliare l’area di sostenibilità certificata.
Un impegno serio, che va oltre l’ambiente: carne sostenibile in Italia sotto la lente
Ma cosa significa davvero carne sostenibile in Italia? Non solo attenzione all’ambiente, ma anche al benessere animale, alla sicurezza e all’equilibrio economico degli allevamenti. I criteri sono severi: almeno il 60% del mangime deve provenire dall’Italia o dall’Europa, e dietro c’è sempre un tecnico alimentarista che controlla tutto. Il benessere degli animali si misura con sistemi come Classyfarm, dove si deve raggiungere almeno il 70% di punteggio, e la biosicurezza non può scendere sotto il 55%. Sulla parte ambientale, è obbligatoria una gestione attenta: coltivazioni a basso impatto, gestione rapida e responsabile dei reflui e monitoraggi continui.
Alessandro De Rocco, presidente di Italia Zootecnica, non ha dubbi: “Vogliamo dimostrare che gli allevamenti italiani sono migliori degli altri in Europa, non solo a parole, ma con i fatti”. E Franco Martini, presidente del Consorzio Sigillo Italiano, aggiunge che il marchio “Allevamenti sostenibili”, riconoscibile grazie a una fogliolina verde sulle confezioni, sarà la garanzia per i consumatori. Sarà una rete capillare, con controlli rigorosi in tutto il Paese, e massima trasparenza grazie alla pubblicazione del disciplinare e dei piani di controllo sul sito del Ministero. Insomma, una carne sostenibile in Italia che punta a conquistare fiducia e rispetto, dalla stalla al frigorifero.