Colorado Springs (Colorado), 1 lug. (askanews) – Fin dalla sua inaugurazione il Broadmoor ha offerto agli ospiti l’esperienza del West americano ad altissimo livello: un hotel considerato non solo per la sua ricettività vip (resort Forbes Five-Star e AAA Five-Diamond) o per un’ospitalità calorosa e genuina, ma anche per la sua storia lunga più di un secolo, incastonata sul margine meridionale delle Montagne Rocciose, ai piedi dei Monti Cheyenne a Colorado Springs, con 5 mila acri lussureggianti da esplorare.
Consigliato da Brand Usa, da Visit Colorado e Visit Colorado Springs, ha poi un altro aspetto che fa la differenza: all’esterno in stucco rosa che permette al Broadmoor di fondersi perfettamente con le montagne circostanti di Pikes Peak, corrisponde l’interno con caratteristiche architettoniche che richiamano le belle arti italiane, compreso il soffitto sopra il mezzanino della hall principale. Progettata da Giovanni Smeraldi e da un team di 100 artisti italiani, la struttura presenta due immagini magistralmente dipinte di cherubini danzanti.
A spiegarcelo è la storica Cynthia Leonard: “Noterete che l’influenza di Luca Della Robbia incontra il West. I cherubini con il copricapo indiano che rappresentano un connubio tra i due stili”.
Smeraldi per The Broadmoor realizzò anche una modanatura in bassorilievo nello stile del celebre scultore italiano Luca della Robbia sopra l’ascensore dell’ingresso principale.
Iconico, con 20 ristoranti, caffè e lounge, due leggendari campi da golf, una spa a cinque stelle di fama mondiale, se lo visitate non mancate la “Galleria degli Ospiti” con volti che hanno fatto la storia degli Stati Uniti d’America. E poi nella hall, non fatevi sfuggire il doppio piede sinistro degli affreschi in stile pompeiano: si dice che fu una scelta ironica di Smeraldi, per non eccellere troppo.
Servizio di Cristina Giuliano
Montaggio e immagini askanews