Argomenti trattati
- Tutto pronto per il Conclave 2025
- Pronunciato l’Extra Omnes: chiuse le porte della Sistina, inizia il Conclave 2025
- Un’ora dopo l’orario previsto: ancora nessuna fumata
- Conclave 2025, la fumata tarda ad arrivare: il precedente nel 2013
- Conclave 2025: cosa c’è dietro il ritardo della fumata
- Conclave 2025: la fumata è nera
Con la solenne pronuncia dell’“Extra Omnes” e la chiusura delle porte della Cappella Sistina, ha inizio uno dei momenti più carichi di significato per la Chiesa cattolica: il Conclave 2025. I cardinali elettori, riuniti sotto gli affreschi michelangioleschi, sono ora chiamati a scegliere il 267esimo successore di Pietro. In un clima di raccoglimento e preghiera, prende avvio il percorso che porterà alla nascita di un nuovo Pontificato, sotto lo sguardo attento del mondo intero.
Tutto pronto per il Conclave 2025
Alle 16:30 i cardinali elettori si sono riuniti nella Cappella Sistina per avviare l’elezione del nuovo Papa, successore di Francesco. Per oggi è previsto un solo scrutinio, con relativa fumata. A partire da domani, invece, si terranno due votazioni quotidiane: una nella tarda mattinata e l’altra nel tardo pomeriggio, a meno che il nuovo Papa non venga scelto già al primo turno.
Come da tradizione, la fumata nera ha indicato che non è stata raggiunta la maggioranza necessaria, mentre la fumata bianca segnalerà l’elezione del nuovo vescovo di Roma.
Pronunciato l’Extra Omnes: chiuse le porte della Sistina, inizia il Conclave 2025
Si è concluso il rito del giuramento dei cardinali elettori nella Cappella Sistina, segnando l’inizio ufficiale del Conclave 2025. L’ultimo a prestare giuramento è stato il cardinale George Jacob Koovakad, 51 anni, di origine indiana e appartenente al rito siro-malabarese.
Subito dopo, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, ha pronunciato il tradizionale “Extra Omnes”, con cui tutti i non aventi diritto al voto vengono invitati a lasciare la Cappella.
Da quel momento, le porte della Sistina si sono chiuse, lasciando all’interno solo i cardinali elettori, monsignor Ravelli e il predicatore della Casa Pontificia, il cardinale Raniero Cantalamessa, incaricato di tenere l’ultima meditazione spirituale prima dell’inizio delle votazioni. Al termine del suo intervento, anche gli ultimi due ecclesiastici hanno lasciato la Cappella, dando così pieno avvio alle procedure segrete che porteranno all’elezione del 267° Papa della storia della Chiesa cattolica.
La prima votazione è attesa nel corso della serata, con l’esito del primo scrutinio previsto intorno alle 19.
Un’ora dopo l’orario previsto: ancora nessuna fumata
Sono le 20 e ancora nulla si muove dalla finestra. I fedeli giunti in piazza San Pietro, che stanno affollando gli spazi sotto il colonnato, non distolgono lo sguardo dal comignolo da quando sono state chiuse le porte della Cappella Sistina, in attesa di vedere la prima fumata.
A distogliere l’attenzione dal mare di pellegrini, religiosi, turisti e curiosi con smartphone in mano, c’è solo il drone che ogni tanto sorvola la piazza, mettendo in fuga i gabbiani.
La strada è animata da giovani, anziani e famiglie che pregano in silenzio o intonano canti in varie lingue. L’attesa per la prima fumata del Conclave è palpabile: le previsioni indicavano le 19, ma ci sono stati dei ritardi nelle cerimonie precedenti la chiusura della Porta Sistina.
Sono circa 45.000 i fedeli che si sono radunati in piazza San Pietro per assistere alla storica fumata. A comunicare il dato è stata la Questura, che ha confermato un continuo afflusso di persone, con il numero dei presenti che cresce rapidamente man mano che il momento tanto atteso si avvicina.