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Chornobyl: l'AIEA segnala danni alla protezione della centrale nucleare

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L'AIEA avverte riguardo ai danni alla cupola di Chornobyl, che ora non può più garantire la sicurezza nucleare.

La centrale nucleare di Chornobyl, teatro di uno dei più gravi incidenti nucleari della storia, ha recentemente subito danni significativi alla sua cupola protettiva, secondo quanto riportato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA). Questo evento ha sollevato gravi preoccupazioni sulla capacità della struttura di contenere il materiale radioattivo rimasto a seguito dell’esplosione del 1986.

Un’ispezione condotta la scorsa settimana ha rivelato che la cupola, progettata per garantire la sicurezza dell’area, non è più in grado di svolgere le sue funzioni primarie. I danni sono stati causati da un attacco aereo che, secondo le autorità ucraine, è stato condotto da un drone di origine russa lo scorso febbraio.

Le conseguenze del drone strike

Nel dettaglio, il colpo ha compromesso la struttura di sicurezza della centrale, rendendo così impossibile il contenimento adeguato delle sostanze radioattive. Nonostante i danni, il direttore generale dell’AIEA, Rafael Grossi, ha rassicurato che non ci sono stati danni permanenti ai sistemi di monitoraggio e alla struttura portante della cupola. Tuttavia, ha sottolineato l’urgenza di riparazioni complete per evitare ulteriori deterioramenti e garantire la sicurezza nucleare a lungo termine.

Contesto del conflitto tra Russia e Ucraina

Il conflitto tra Russia e Ucraina, che dura ormai da quasi quattro anni, ha visto entrambi i paesi accusarsi reciprocamente di mettere a rischio la sicurezza delle strutture nucleari. Già in passato, l’AIEA ha espresso preoccupazione per le condizioni di sicurezza nella centrale di Zaporizhzhia, dove le rotazioni del personale sono state ostacolate dalle ostilità. L’incidente di Chornobyl rappresenta un ulteriore sviluppo preoccupante in un contesto di tensione crescente.

Stato attuale della centrale di Chornobyl

La centrale di Chornobyl, chiusa definitivamente nel 2000, è rimasta un simbolo del disastro nucleare e delle sue conseguenze. Dopo l’esplosione, il governo sovietico ha mobilitato ingenti risorse per contenere i danni e prevenire la diffusione della radioattività. Oggi, la situazione è ulteriormente aggravata dalla presenza di forze russe che, durante le prime fasi dell’invasione dell’Ucraina, hanno occupato l’impianto e la zona circostante.

In un contesto di conflitto attivo, l’AIEA ha recentemente eseguito un’ispezione anche per valutare i danni alle infrastrutture elettriche ucraine, compromesse da attacchi russi che hanno causato blackout in diverse regioni del paese. Le autorità ucraine hanno avviato lavori di riparazione d’emergenza e stanno cercando di ripristinare il servizio elettrico il più rapidamente possibile.

Le prospettive future

Attualmente, la situazione della centrale di Chornobyl continua ad essere monitorata attentamente, mentre le autorità ucraine e internazionali cercano di trovare un equilibrio tra la sicurezza nucleare e le esigenze militari. Gli Stati Uniti stanno facilitando colloqui tra le due parti in conflitto, sperando di giungere a un cessate il fuoco. Tuttavia, le proposte di pace avanzate non sono state accolte favorevolmente da Kyiv, in particolare per quanto riguarda le richieste di cessione di territori.

È cruciale che le parti coinvolte nel conflitto comprendano l’importanza della sicurezza nucleare e lavorino per proteggere strutture come Chornobyl, che rappresentano non solo un pericolo immediato per la popolazione locale, ma anche un rischio per la sicurezza dell’intera Europa.