Christopher Sparham morto a 62 anni in un incidente con il parapendio nel Regno Unito

Cristopher Sparham, 62 anni, è morto in un incidente con il parapendio nel Regno Unito a causa della gravità delle ferite riportate.

Cristopher Sparham, 62 anni, è morto in un incidente con il parapendio nel Regno Unito a causa della gravità delle ferite riportate.

Christopher Sparham morto a 62 anni in un incidente con il parapendio

Nella giornata del 10 agosto 2021, Christopher Sparham, 62 anni, stava planando con il suo parapendio a Barton-on-Sea, nell’Hampshire, quando si è schiantato a causa della presenza di venti forti. L’uomo, padre di tre figli, è poi deceduto a causa della gravità delle fratture spinali riportate e dell’emorragia interna.

A quanto si apprende, l’uomo stava tentando di atterrare sul bordo di una scogliera quanto è improvvisamente precipitato “come se fosse stato colpito”.

Dopo aver perso il controllo del mezzo ed essere caduto, Sparham è stato rapidamente portato in ospedale ma è deceduto a distanza di tre settimane dal ricovero a causa del suo delicato quadro clinico, il 31 agosto.

Sul caso, è stata aperta un’inchiesta presso la Winchester Coroner’s Court, volta a determinare le dinamiche dell’incidente. In questo contesto, alcuni esperti hanno asserito che il 62enne avrebbe potuto recuperare il controllo del parapendio se avesse volato più in alto ma avrebbe potuto in “nessun modo” recuperare da un’altezza così bassa.

Prima di morire, Christopher Sparham aveva volato in parapendio per circa dieci anni, registrando decine di ore di volo e viaggiando in Italia, Marocco e Spagna.

Dramma nel Regno Unito, il ricordo della figlia della vittima

Il drammatico accaduto, è stato commentato dal tecnico senior della British Hang Gliding & Paragliding Association (BHPA), David Thompson, che ha spiegato: “’Il parapendio è uno sport per il quale è necessario avere una formazione adeguata; è potenzialmente molto pericoloso.

Chris avrebbe avuto ben più di 30 ore di volo registrate e sarebbe stato un pilota ragionevolmente esperto. Il suo equipaggiamento era in buone condizioni e aveva il brevetto di pilota. Ci si arrugginisce quando non si vola da un po’, ed è possibile che Chris non fosse così sveglio come sarebbe stato (prima della pandemia). Aveva familiarità con il sito di Barton on Sea. Se non lo si tratta con rispetto può essere un sito molto pericoloso.

Può essere estremamente turbolento in cima alla scogliera e devi fare le cose per bene”.

Una dei tre figli del 62enne, Stacey, ha raccontato: “Era semplicemente brillante: amava il divertimento, aveva molti amici, amava uscire e socializzare. Aveva abbandonato il suo lavoro a tempo pieno 12 anni prima quando ha preso il parapendio, che è diventato la sua passione. Usciva a volare il più possibile, ed era andato anche in vacanza con il parapendio“.

Christopher Sparham e l’incidente in parapendio: “Evento disperatamente sfortunato”

In merito all’accaduto, al quale è stato associato un verdetto di morte accidentale, il coroner Jason Pegg ha spiegato: “Chris aveva condotto molte ore di volo con il parapendio, non solo nel Regno Unito ma anche in Marocco, Spagna e Turchia. Non è chiaro, a causa della pandemia, quando aveva volato l’ultima volta. Mi sembra che questo sia stato un incidente disperatamente sfortunato.

È più probabile che la turbolenza abbia causato il collasso del lato sinistro dell’ala e non c’era alcuna prospettiva che Chris la recuperasse così in basso. Ha perso il controllo del suo parapendio e si è schiantato al suolo. Aveva tentato di rollare ma non ci era riuscito. Le sue ferite erano molto gravi e purtroppo è morto alcuni giorni dopo al Southampton General Hospital il 31 agosto”.