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Colombiani coinvolti nell'attacco aereo in Sudan: il bilancio delle vittime

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Il conflitto in Sudan continua a fare vittime, con attacchi aerei che colpiscono mercenari colombiani. Le autorità colombiane indagano sulle perdite.

AGGIORNAMENTO ORE 21:30 – Nella serata di mercoledì, l’aeronautica sudanese ha compiuto un attacco aereo drammatico, distruggendo un aereo degli Emirati Arabi Uniti che trasportava mercenari colombiani. Il bilancio è pesante: almeno 40 le vittime accertate. L’incidente è avvenuto all’aeroporto di Nyala, una zona attualmente sotto il controllo delle Forze di Supporto Rapido (RSF).

Intanto, il presidente colombiano, Gustavo Petro, ha reso noto che il suo governo sta lavorando per verificare il numero di cittadini colombiani coinvolti in questa tragedia.

Dettagli dell’attacco e reazioni ufficiali

Secondo quanto riportato dai media locali, l’aereo, atterrato a Nyala, è stato bombardato e distrutto. Fonti militari, confermate dall’agenzia AFP, rivelano che il velivolo trasportava diversi combattenti stranieri e attrezzature militari destinate alle RSF. Ma la situazione si fa complessa: un ufficiale emiratino ha respinto le accuse, definendole “false e senza fondamento”. Chi ha ragione in questa intricata storia?

Il presidente Petro ha comunicato su X: “Stiamo cercando di capire quanti colombiani siano morti nell’attacco. Ci attiveremo per riportare i loro corpi a casa”. Nel frattempo, la televisione di stato ha aggiunto che l’aereo era decollato da una base aerea nel Golfo, alimentando le già tesi relazioni tra Sudan ed Emirati Arabi Uniti per il supporto alle RSF. La verità di questo attacco appare sempre più sfumata.

Il contesto del conflitto in Sudan

Il conflitto in Sudan ha preso avvio ad aprile 2023, con le forze armate, guidate dal generale Abdel Fattah al-Burhan, che si scontrano con le RSF, le quali hanno preso il controllo di gran parte del Darfur. Le forze armate sudanesi sostengono che gli Emirati Arabi Uniti avrebbero fornito armi avanzate, incluso l’uso di droni, attraverso l’aeroporto di Nyala, ma Abu Dhabi ha categoricamente smentito queste accuse. La guerra si fa sempre più intricata, non credi?

Recenti immagini satellitari hanno mostrato droni cinesi all’aeroporto di Nyala, aumentando le preoccupazioni a livello internazionale. La presenza di mercenari colombiani nel conflitto non è una sorpresa; già nel 2024, esperti delle Nazioni Unite avevano evidenziato la loro partecipazione. Questa settimana, le forze a sostegno dell’esercito sudanese hanno dichiarato di aver avvistato oltre 80 mercenari colombiani a el-Fasher, l’ultima roccaforte del Darfur ancora controllata dall’esercito. Quale sarà il futuro di questa regione martoriata?

Le conseguenze umanitarie del conflitto

La guerra in Sudan ha già causato decine di migliaia di morti e ha costretto oltre 13 milioni di persone a lasciare le proprie case. Le famiglie nella città assediata di el-Fasher si trovano in una situazione di crescente vulnerabilità, con il rischio di fame, come avverte il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite. Inoltre, un’epidemia di colera ha colpito lo stato del Nord Darfur, aggravando ulteriormente la crisi umanitaria. È giunto il momento di agire, non credi?

In un post su X, il presidente Petro ha annunciato l’intenzione di vietare le attività mercenarie, definendole “un commercio di uomini trasformati in merci per uccidere”. Con l’escalation continua del conflitto, la situazione in Sudan richiede un’attenzione urgente da parte della comunità internazionale per evitare una catastrofe umanitaria su vasta scala. La solidarietà globale è più che mai necessaria: come possiamo contribuire a fermare questa spirale di violenza?