Turmus Ayya (Cisgiordania), 28 ott. (askanews) – Contadini palestinesi e attivisti stranieri sono stati costretti a fuggire dai campi di ulivi a causa dei lacrimogeni lanciati dalle forze israeliane, mentre nella zona erano presenti anche coloni.
Secondo testimoni sul posto, l’intervento è avvenuto durante la stagione della raccolta, in un’area classificata come B, formalmente sotto controllo civile palestinese ma con supervisione militare israeliana.
Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le segnalazioni di tensioni e aggressioni contro i contadini nelle zone rurali della Cisgiordania centrale.
Muayyad Shaaban, capo della Commissione per la resistenza al muro e agli insediamenti: “Un gruppo di coloni si è radunato, chiaramente preparandosi e indossando maschere. Veicoli stanno arrivando dall’insediamento di Shilo, e sembra che la situazione stia per degenerare a causa del divieto imposto ai palestinesi di raggiungere gli ulivi”.
Il sindaco di Turmus Ayya, Lafi Shalabi, ha aggiunto: “Ogni giorno i coloni compiono attacchi in aree sotto il controllo dell’Autorità palestinese, comprese quelle classificate come Area B, e perfino in alcune zone di Area A, dove ai palestinesi viene impedito di raccogliere le olive”.