Cosa dicono i servizi Usa sugli sviluppi della guerra in Ucraina

Una escalation molto probabile ma senza ricorso ad armi atomiche: ecco cosa dicono i servizi Usa sugli sviluppi della guerra in Ucraina

Su cosa dicono i servizi Usa sugli sviluppi della guerra in Ucraina ci sono due canali: il primo pubblico con il quale la direttrice Avril Haines ha spiegato alla Commissione Forze armate del Senato americano quali sono gli scenari a cui si va incontro, il secondo è quello del faldone che la stessa Haines ha consegnato a Joe Biden dopo l’audizione.

Il sunto pubblico è che Vladimir Putin ha ancora in target di arrivare alla Transnistria via terra, ma con una guerra convenzionale. 

I servizi Usa sugli sviluppi della guerra 

E i presunti nuovi piani del presidente russo sono decisamente differenti da quelli originali: puntano sempre ad una vittoria sul campo ma non disdegnerebbero più una utilità strategica finale. Tuttavia Haines ha sottolineato più volte che la prossima mossa di Putin è oggettivamente “imprevedibile, si trova ad affrontare la distanza tra le sue ambizioni e le capacità militari convenzionali della Russia“.

E il rischio escalation? Esiste ed è plausibile. Mosca è in una situazione molto simile alle sabbie mobili ed essa può “aumentare la probabilità che il presidente Putin si rivolga a mezzi più drastici“. 

Escalation si, armi nucleari no

Quali? Legge marziale, riconversione industriale bellica, mobilitazione generale e azioni militari ancora più estese. Poi il tema armi nucleari: Haines ha escluso che Putin possa farvi ricorso. E gli step strategici prossimi? Secondo l’intelligence Usa vanno oltre il Donbass.

“Anche se l’attacco in Donbass avesse successo non siamo sicuri che la battaglia per la Regione farà terminare effettivamente la guerra”. Odessa e la Transistria sono di fatto un terget attivo per chiudere tutti gli sbocchi sul mare all’Ucraina e arrivare a negoziare un accordo partendo “da uno stato di fatto”.