Covid in Giappone chiesto rinvio Olimpiadi: stato di emergenza in altre 3 regioni per i troppi contagi

Il sindacato nazionale dei medici del Giappone ha chiesto l'annullamento delle Olimpiadi previste da luglio causa troppi contagi da Covid.

Data la situazione epidemiologica in Giappone, con ancora troppi contagi e continui ricoveri, il sindacato nazionale dei medici ha chiesto la cancellazione delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Tokyo la cui cerimonia di apertura è previta per il 23 luglio 2021.

Covid in Giappone a pochi mesi dalle Olimpiadi

La giornata di giovedì 13 maggio ha fatto registrare il record di 1.214 pazienti ricoverati in terapia intensiva e i nuovi casi diagnosticati continuano a superare le soglie ritenute critiche. Il paese è infatti alle prese con la variante N501Y del virus, originata in Gran Bretagna e responsabile per circa il 90% dei casi nel Paese che rispetto al ceppo tradizionale è ritenuta più contagiosa.

Inoltre gli ultimi dati hanno rilevato un abbassamento della fascia di età dei positivi: mentre tra gennaio e marzo la percentuale dei contagiati nel distretto di Tokyo era inferiore al 50%, ora ha raggiunto il 60%. “Le infezioni di Covid tra la popolazione più giovane crescono perché quest’ultime sono decisamente più attive nella vita sociale” ha spiegato la governatrice di Tokyo, Yuriko Koike.

Il governo intende a tal proposito estendere lo stato di emergenza e pre-emergenza ad altre sei prefetture del Paese.

Fino al 31 maggio le regioni di Hokkaido Okayama e Hiroshima saranno poste in totale lockdown insieme a Tokyo, Osaka, Kyoto, Hyogo, Fukuoka e Aichi. Gunma, Ishikawa e Kumamoto si aggiungeranno invece alle altre otto in stato di pre-emergenza.

Covid in Giappone: chiesto annullamento Olimpiadi

Per questo il sindacato nazionale dei medici del Giappone ha chiesto al governo di cancellare le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Tokyo. “È dura per gli atleti, ma qualcuno deve dire che i Giochi dovrebbero essere cancellati.

Abbiamo presentato la richiesta perché pensiamo che gli operatori sanitari debbano parlare apertamente “, ha affermato Naoto Ueyama, capo del sindacato nazionale dei medici. Alla base della richiesta vi è il timore che le Olimpiadi possano trasformarsi in un focolaio poiché decine di migliaia di atleti, allenatori, funzionari e giornalisti giungerebbero nel paese da tutto il mondo.

Covid in Giappone, Olimpiadi: la campagna vaccinale

Il premier Yoshide ha assicurato che entro la fine di luglio tutte le persone con età superiore a 65 anni avranno ricevuto il vaccino.

Ad oggi l’unico siero autorizzato è quello della Pfizer e il paese ha stoccato decine di milioni di dosi senza riuscire a distribuirle per problemi di logistica.

Stando ai dati aggiornati al 13 maggio, è soltanto al 2,7% la percentuale di popolazione giapponese che ha effettuato la prima dose a fronte di un totale di 126 milioni di abitanti.