Gli esperti di salute pubblica hanno acceso i riflettori su una nuova variante del Covid, denominata Stratus. Sebbene le informazioni siano ancora in aggiornamento, i primi studi evidenziano sintomi lievi ma distintivi, e una capacità di diffusione che non va sottovalutata. Le autorità sanitarie stanno monitorando attentamente i contagi, mentre i ricercatori cercano di capire come questa variante possa influenzare l’andamento della pandemia e l’efficacia dei vaccini.
Covid, preoccupa la variante Stratus
Nel nostro Paese si registra un aumento dei contagi da Covid, seppur limitato e non sostenuto. Secondo gli esperti, la situazione non configura un allarme sanitario, con i ricoveri che interessano prevalentemente persone anziane con comorbidità. La tendenza al rialzo dei casi, osservata anche in altri Paesi europei come Grecia, Irlanda, Romania e Francia, è confermata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e segue uno schema già registrato negli anni precedenti, in particolare nel periodo post-vacanze estive.
Gli specialisti sottolineano che il Sars-CoV-2 continua a circolare e che il lieve incremento di casi è coerente con i dati di sorveglianza, senza evidenze di peggioramento della gravità clinica.
“La variante che oggi va per maggiore, siamo già oltre il 50% di presenza nei contagi, è XFG o ‘Stratus’, arrivata dagli Usa e oggi dominante anche da noi”, ha dichiarato all’Adnkronos Mauro Pistello.
Covid, preoccupa la variante Stratus: sintomi e monitoraggio degli esperti
La variante Stratus, nota anche come XFG, ha ormai superato il 50% dei contagi in Italia, rispecchiando la diffusione osservata a livello internazionale. Derivata dalla ricombinazione di mutazioni precedenti di Omicron, Stratus è stata inserita dall’Oms e dall’Ecdc tra le varianti “under monitoring”, con rischio considerato basso.
Tra i sintomi più frequenti si segnalano febbre, tosse secca, stanchezza e dolori muscolari, mentre alcuni pazienti manifestano raucedine persistente e mal di gola particolarmente intenso, insieme a episodi di perdita di olfatto e gusto, sintomi più tipici delle prime fasi della pandemia. Gli esperti raccomandano di prestare attenzione ai soggetti più vulnerabili – anziani, persone immunodepresse o con patologie croniche – e di mantenere le misure preventive, comprese vaccinazioni aggiornate e comportamenti prudenziali, per limitare l’impatto della nuova variante sulla popolazione e sulle strutture sanitarie.
Gli specialisti, infine, suggeriscono di sottoporsi a test diagnostici al comparire di sintomi sospetti, per accertare un’eventuale infezione da Covid e adottare l’isolamento quando necessario. Restano valide le misure precauzionali generali: indossare la mascherina in ambienti affollati, curare l’igiene delle mani e prestare particolare cautela nei confronti delle persone più vulnerabili.