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Alberto Zangrillo ha ribadito l’importanza di non concentrarsi solo sul Covid ma di curare anche le altre persone che hanno altre malattie.
Covid, Zangrillo: “Occupiamoci del 99,5% di coloro che muoiono d’altro”
Alberto Zangrillo continua a ribadire l’importanza di non concentrarsi solo sul Covid, ma di occuparsi negli ospedali anche delle altre persone. “Con questi dati, ora, occupiamoci del 99,5% di coloro che muoiono d’altro” ha spiegato il primario del San Raffaele di Milano, su Twitter, dove ha postato i dati relativi al Covid del suo ospedale nella settimana dall’11 al 18 settembre.
Ci sono stati 1215 accessi al pronto soccorso, di cui solo 16 sono stati per Covid e 6 di questi sono stati ricoverati, 4 in bassa intensità e 2 in alta.
Covid, Zangrillo: “Trovo inutili e dannosi i bollettini quotidiani”
Alberto Zangrillo continua a sostenere la tesi del “virus clinicamente morto” da diverso tempo. “Trovo inutili e dannosi i bollettini quotidiani con i dati sui contagi. Rincorrendo i numeri e le fantasie di pseudo-scienziati perdiamo di vista le basi fondamentali dell’umanità, È arrivato il momento, oggi più che mai, di occuparsi degli altri malati: gli oncologici, i cardiopatici, chi ha malattie neurologiche e patologie croniche.
Sono malati dimenticati, con situazioni che si stanno riacutizzando e che rischiano di aggravarsi in modo irrimediabile” ha raccontato il primario.
Covid, Zangrillo: “I contagi continuano perchè li stiamo cercando”
“Se capita, curiamo anche il #COVID19. #CurareTutti” aveva scritto Zangrillo il 29 agosto. “Le malattie fanno parte della nostra vita. I contagi #COVID19 continuano perché li stiamo cercando ma i casi più seri il 99% delle volte riguardano non vaccinati.
Bisogna trovare un equilibrio tra virus e le nostre libertà e tornare a curare gli altri malati, prima che sia tardi” aveva dichiarato, ancora, il 18 agosto.