Vesuvio, in caso di eruzione cittadini evacuati in Sardegna

Il piano di evacuazione della città di Pompei prevede il trasferimento della popolazione in Sardegna via mare. Necessario un censimento.

Con le ultime scosse di terremoto registrate ad inizio dicembre, in Campania, e in particolare nella zona del Vesuvio, si è creata apprensione.

A preoccupare è una eventuale eruzione del vulcano. L’Osservatorio vesuviano aveva inviato un chiaro messaggio alla popolazione. I cittadini erano invitati a non credere agli allarmismi che si stavano diffondendo sui social. Successivamente sono state però indette alcune riunioni per organizzare la cittadinanza in caso di eruzione, motivo per il quale si è creata tensione.

Le misure di evacuazione

Il piano prevede in primo luogo l’evacuazione della città di Pompei, i cui abitanti verrebbero trasferiti via mare in Sardegna.

A stabilirlo è il piano di evacuazione che, in base alle disposizioni del capo della Protezione Civile, deve sottoscrivere degli appositi protocolli di intesa per gestire l’eventuale rischio vulcanico. Al Comune di Pompei è stata inoltre convocata una riunione alla presenza dei delegati della Protezione Civile regionale della Sardegna, dell’amministrazione comunale di Pompei e della Regione Campania.

Necessità di un censimento

Durante l’incontro al comune di Pompei, sono stati messi in luce i principali aspetti organizzativi e operativi.

E’ stata quindi evidenziata la necessità di censire la popolazione della città, che si aggira attorno ai 25 mila abitanti, anche in funzione di esigenze specifiche e di disponibilità legate al
trasferimento in Sardegna. L’evacuazione avverrebbe attraverso il porto di Salerno, grazie all’utilizzo di imbarcazioni coordinate dalla Protezione Civile della Sardegna. Ulteriori dettagli verranno discussi nel prosieguo della riunione, aggiornata al 18 dicembre.