Sea Watch, è ancora stallo: due migranti sbarcati per urgenza medica

"Non possiamo aspettare che tutti abbiano un'emergenza per far sì che l'UE riconosca i diritti dei migranti", dichiara il capitano Carola Rackete.

“A causa di un’altra emergenza medica è stata necessaria un’evacuazione: un diciannovenne che accusava forti dolori e suo fratello hanno lasciato Sea Watch 3” annuncia prima dell’alba di venerdì 28 giugno 2019 l’Ong, la cui nave è ferma da oltre due settimane a largo di Lampedusa.

Sbarcati due migranti

“Non possiamo aspettare che tutti abbiano un’emergenza per far sì che all’Unione europea riconosca i loro diritti”, dichiara quindi il capitano Carola Rackete, che nella giornata di giovedì 27 giugno 2019 ha deciso di forzare il blocco ed entrare in acque italiane, rischiando di essere così arrestata.

Per il momento la situazione della Sea Watch 3 rimane comunque in stallo. A bordo rimangono ancora 40 migranti, ma il ministro dell’Interno Matteo Salvini dichiara che farà entrare la nave in porto soltanto se l’equipaggio viene arrestato.

Per il momento però la Procura di Agrigento non ha ancora iscritto nessuno nel registro degli indagati: i pm infatti sembra che stiano indagando non solo sulle eventuali responsabilità del capitano Carola Rackete ma anche su chi sta impedendo materialmente lo sbarco. Per quanto riguarda il sequestro della nave, invece, in base al decreto Sicurezza bis l’attivazione della procedura spetta al prefetto, che pare abbia già ricevuto un’informativa dalla Guardia di finanza.

“Applicare la legge alla Sea Watch”

“Quando vieni fermato a un posto di blocco, rallenti, spegni la macchina e ti fermi. Se tiri dritto, ti fermano e ti arrestano. In mare la legge non è diversa, quindi mi auguro che anche con la Sea Watch venga applicata” ha ribadito Matteo Salvini nel corso dell’intervista a Porta a Porta.

“La soluzione per le persone a bordo della Sea Watch è possibile solo una volta sbarcate” chiarisce però il commissario europeo Dimitris Avramopoulos, assicurando al contempo che Bruxelles “è coinvolta da vicino nel coordinarsi con gli Stati membri per ricollocare i migranti.