Simon Gautier si poteva salvare, "ma non potevamo geolocalizzarlo"

Il presidente del 118 ha spiegato che Simone Gautier, il turista trovato morto nel Cilento, poteva salvarsi: perché non si poteva geolocalizzare?

Simon Gautier è l’escursionista di 27 anni trovato morto nella serata di domenica 18 agosto 2019.

Il suo corpo era finito in un burrone nei pressi di Belvedere di Ciolandrea, nel comune di san Giovanni a Piro, in provincia di Salerno. Le ricerche del giovane turista francese si sono protratte per giorni: dalla sua scomparsa, il 9 agosto scorso, fino al 18. Tuttavia, il giorno seguente al ritrovo del corpo senza vita, il presidente del 118, Mario Balzanelli, ha fatto emergere un particolare: “Simon si poteva salvare, ma non potevamo geolocalizzarlo”.

Vediamo perchè.

Simon Gautier si poteva salvare, il motivo

Il turista francese scomparso lo scorso 9 agosto è stato trovato morto nella serata di domenica 18 agosto. Tuttavia, Simon Gautier era riuscito ad allertare il 118 e a chiedere soccorso: infatti, il turista si era rotto le gambe.

Il giorno seguente all’annuncio della morte di Simon Gautier, Mario Balzanelli, il presidente della Società italiana sistema 118, rivela che il 27enne si poteva salvare se solo si fosse intercettata la posizione dalla quale era partita la chiamata. Infatti, “se l’Italia avesse applicato la direttiva Ue recepita nel 2009, Simon Gautier sarebbe stato immediatamente geolocalizzato, soccorso in tempi rapidissimi, e forse con esiti ben diversi”. Sono le rivelazioni di Mario nel giorno seguente alla tragica morte del turista francese.

Poi, Balzanelli prosegue: “Questa vicenda rende palese l’assurdo, insostenibile fatto che in Italia le Centrali Operative 118 sono ancora prive del sistema di geolocalizzazione delle chiamate d’emergenza, pur previsto dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 2009″. In effetti, come spiega il presidente, “in Italia non è ancora disponibile il sistema tecnologico Advanced Mobile Location (AML), grazie al quale, pure in assenza di rete internet, dallo smartphone di chi richieda il soccorso parte immediatamente un sms al 112 che comunica le coordinate GPS corrispondenti esattamente al punto in cui si trova la vittima”.

Infine, conclude: “Nonostante l’Europa abbia sancito che il numero unico dell’emergenza 112 si affianchi ai numeri nazionali dell’Emergenza (e non che li sostituisca), il modello italiano di 112 ha di fatto pesantemente rallentato, (se non paralizzato), l’implementazione della tecnologia di geolocalizzazione sul territorio, prevista come obbligatoria dalla legislazione europea”. Il motivo per il quale Simon non è riuscito a salvarsi, in sintesi, risiede nei “tempi più lunghi, costi maggiori, soccorsi più lenti.

Perché? Proprio un bel guadagno per gli italiani e per chi si trovi in Italia”.