Coronavirus, Gallera: "Decreto insufficiente senza l'aiuto dei cittadini"

Gallera ha commentato il decreto governativo per l'emergenza Coronavirus: "Non basta."

Secondo Giulio Gallera il decreto del Governo per il Coronavirus è insufficiente senza la collaborazione dei cittadini.

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia ha specificato, infatti, che la riduzione del contagio “dipende dalla capacità dei singoli e da misure governative più dure”. Gallera ha sottolineato, inoltre, che se la situazione non dovesse migliorare si sarà costretti a ricorrere a disposizioni più drastiche.

Coronavirus, Gallera commenta il decreto

L’assessore alla sanità della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha commentato il decreto emesso dal Governo contro l’emergenza per il Covid-19.

“Avevamo chiesto misure forti e da parte del Governo sono arrivate alcune misure e alcuni messaggi forti come quello di rimanere a casa se non per motivi imprescindibili” ha inizialmente dichiarato l’assessore. Subito dopo però Gallera ha sottolineato i punti deboli delle disposizioni messe in atto. “Avevamo chiesto di bloccare tutte le attività commerciali, non solo i bar dopo le 18. Quelli sono stati chiusi perché noi abbiamo preteso che ci fosse almeno quello.

Se è previsto che uno possa andare solo da casa all’ufficio e viceversa che senso ha tenere aperto il negozio che vende le scarpe? Capisco il danno all’economia, ma la logica è che più riusciamo a mettere in campo misure dure per un tempo ristretto, meno rischiamo di dover arrivare a uno stillicidio”.

L’assessore ha poi rimarcato l’importanza di disposizioni più rigide: “Avevamo chiesto di chiudere tutte le attività commerciali tranne alimentari e farmacie.

Non ha senso chiudere i centri commerciali solo il fine settimana, andavano chiusi sempre. Il decreto dà anche messaggi utili ma mancano i divieti e servono misure più rigide”.

L’appello ai cittadini

Giulio Gallera si è rivolto in particolare ai cittadini, senza l’aiuto dei quali, ha detto, si dovrà ricorrere a misure drastiche come quelle messe in atto nella città di Wuhan. Al momento, infatti, i numeri del contagio in Lombardia sono simili a quelli della città cinese a fine gennaio.

L’assessore ha così ribadito: “Questa infezione non può essere sconfitta né con un farmaco né con un vaccino. E il sistema sanitario rischia il collasso. Gli unici che possono sconfiggerlo sono i cittadini […] Dobbiamo evitare di infettare ed essere infettati, riducendo al minimo le nostre interazioni sociali. Restiamo a casa a leggere un libro”.

Per quanto riguarda la situazione negli ospedali Gallera ha dichiarato che in alcuni presidi “è una guerra contro il tempo.

La stiamo vincendo noi, ma non so per quanto. Stiamo aprendo posti di terapia intensiva dappertutto, abbiamo avuto in incremento di posti letto in terapia intensiva del 700% in nove giorni, per Covid 19. Abbiamo i caschetti dove si butta dentro l’ossigeno, ne avevamo 200 dieci giorni fa e ora ne abbiamo 1600. Stiamo bloccando le attività in sale operatorie e le abbiamo trasformate, abbiamo anche l’aiuto dei privati, ma è una guerra continua giorno dopo giorno”.