Coronavirus, Borrelli: "Servono 90 milioni di mascherine al mese"

Angelo Borrelli ha fatto il punto di quante mascherine al mese le strutture sanitarie avrebbero bisogno per far fronte al coronavirus e di come ovviare alla difficoltà di reperirle.

Dopo aver fornito il bilancio dei contagi da coronavirus aggiornato al 14 marzo 2020, Angelo Borrelli ha affermato che il fabbisogno mensile di mascherine ammonta a 90 milioni di unità.

Molti ospedali ne stanno infatti lamentando la carenza e il capo della Protezione Civile ha spiegato i motivi per cui è difficile reperirle e come si può ovviare a questo problema.

Coronavirus, Borrelli: “90 milioni di mascherine al mese”

Per ora l’Italia ha effettuato contratti per averne 55 milioni e, al 14 marzo, quelle consegnate sono più di 5 milioni. Dai conti sono escluse le 20 milioni ordinate e che per diversi motivi non sono mai arrivate.

La difficoltà nel trovarle sta nel fatto che molti stati hanno chiuso le frontiere all’export. Tra questi per esempio India, Romania e Russia che sono alcune nazioni da cui i fornitori italiani le avevano recuperate.

Succede quindi che, una volta che si prova a fare degli ordini, poi non se ne riceve la conferma e quindi vengono vanificati. “É un problema internazionale, non solo italiano“, ha aggiunto. Inoltre l’Italia non ha una produzione nazionale di mascherine o più in generale di dispositivi per la protezione individuale.

Questo perché in passato gli operatori economici l’avevano considerata di basso margine.

Per ovviare a questa problematica Borrelli ha quindi messo in campo l’ipotesi di riconvertire la produzione industriale per alcune aziende. “Del resto è compito di Arcuri quello di razionalizzare e individuare strutture che possano essere riconvertite per la produzione“, ha spiegato. Il commissario nominato da Conte per gestire l’emergenza potrà quindi selezionare alcune aziende a cui far produrre questi materiali facendo in modo di dipendere sempre meno dalle importazioni.