Coronavirus, comitato tecnico scientifico finisce in rissa: "Siete dei servi sciocchi"

Rissa durante una riunione del comitato tecnico scientifico nel bunker della Protezione Civile: cosa è successo?

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, ha accusato alcuni colleghi di essere “servi sciocchi”.

Durante una riunione del comitato tecnico scientifico, infatti, mentre si discuteva su come organizzare le prossime mosse rispetto al coronavirus, è andata in scena una rissa. Secondo Il Fatto Quotidiano, pare che il diverbio sia nato dalla contrarietà all’idea che ai 150 mila cittadini che si presenteranno per sottoporsi al test sierologico venga chiesto di compilare il test psicologico. Questo test potrebbe definire quanto al popolazione sia in grado di sopportare ancora il lockdown.

Comitato tecnico scientifico finisce in rissa

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, da quanto si apprende, sarebbe proprio al definizione della cosiddetta fase due. Mentre, infatti, si discuteva sulla possibilità di effettuare test unico per verificare le misure della fase 2 sulla popolazione è nata una rissa all’interno del comitato tecnico scientifico.

Sarebbero volate anche parole grosse: “Ma chi ti ha autorizzato a dire che vanno tenuti insieme?”. Lo scontro si basa sulla possibilità di sottoporre la popolazione a un test psicologico per capire l’impatto umano del lockdown sui cittadini e stabili quanto ancora possano reggere.

Oltre a Giuseppe Ippolito, ad alzare la voce è stato anche Agostino Miozzo, uno dei dirigenti più alti della Protezione civile che coordina il tavolo del Comitato.

La rissa, infatti, è avvenuta proprio nel bunker della Protezione civile, ma pare si sia conclusa con un equilibrio.