Etna, nube di cenere raggiunge i 4500 metri

Nella notte tra il 21 e il 22 maggio, dall'Etna si è innalzata una nube di cenere che ha raggiunto l'altezza di 4500 metri.

L’Etna ha registrato un’accelerazione dell’attività eruttiva, provocando una nube di cenere che ha raggiunto i 4500 metri di altezza.

Tale attività è partita dal nuovo cratere di sud-est per poi disperdersi in direzione sud-ovest.

Etna, una nube di cenere

Il vulcano attivo più alto di tutta Europa – 3.326 metri sul livello del mare – ha ripreso con forza la sua attività eruttiva nella notte tra il 21 e il 22 maggio.

Ciò che è avvenuto ha dell’incredibile: si tratta di un improvviso incremento dell’attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud Est. La fase esplosiva ha prodotto una nube di cenere vulcanica che ha raggiunto i 4500 metri.

Secondo i sismografi dell’Ingv (l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) di Catania, tale fenomeno ha avuto una forte diminuzione dopo tre ore con l’emissione di cenere confinata tutta nella zona sommitale del vulcano.

Non ha subito modificazioni invece l’attività esplosiva al cratere.

Un fenomeno in diminuzione

Sempre secondo l’Ingv, dopo qualche ora dall’accaduto, il fenomeno ha avuto una forte diminuzione e l’ampiezza del tremore vulcanico è scemata, finendo su valori medi.

Tale ampiezza è comunque dunque in decremento, situandosi su valori medi.

La sorgente del tremore è nell’area del Nuovo Cratere di Sud- Est ad una profondità media di 2.8 km sopra il livello del mare. Per quanto riguarda l’attività infrasonica non si registrano variazioni sostanziali, ma è da segnalare uno spostamento delle sorgenti nell’area del cratere di Nord-Est.

Il prestigio dell’Ignv

La situazione del vulcano è costantemente monitorata dall’Ingv di Catania, che dal 1999 si occupa di studiare i fenomeni geofisici e vulcanologici italiani.

A oggi, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è considerato uno dei più prestigiosi a livello internazionale.