Scuola, la Puglia torna alla didattica a distanza

Stop all'attività in presenza per l'ultimo triennio delle superiori: la Puglia torna alla didattica a distanza.

La notizia era attesa da diversi gironi, ma solo nelle scorse ore ha trovato la conferma da parte del Consiglio Regionale: la Puglia torna alla didattica a distanza sospendendo dal 26 ottobre al 13 novembre tutte le attività in presenza in tutte le scuole secondarie di secondo grado (gli istituti superiori) limitatamente all’ultimo triennio.

È questo il contenuto della nuova ordinanza regionale anti covi firmata dal governatore, neo rieletto, Michele Emiliano. La Puglia segue dunque quanto già deciso da altri territori, come la Lombardia e il Lazio, per provare a contenere il contagio del coronavirus.

Puglia, torna la didattica a distanza

Il tema della scuola è strettamente legato a quello dei trasporti, motivo per cui questo blocco della didattica in presenza dovrebbe servire proprio a riorganizzare il sistema dei vettori che portano i ragazzi negli Istituti.

“Abbiamo deciso – ha detto Emiliano – di dare al Tavolo un termine sino al 13 novembre per disallineare gli orari di ingresso e uscita nelle scuole, passaggio necessario per riorganizzare il trasporto con i vettori e risolvere la questione delle linee sovraccariche”.

Il governatore pugliese ha poi proseguito ammettendo la consapevolezza di chiedere alle scuole un sacrifico particolare alle scuole, “quello di individuare quali sono le linee di trasporto che, secondo il giudizio dei ragazzi, delle famiglie e delle scuole stesse, sono sovraccariche e quindi hanno bisogno del disallineamento degli orari, in modo tale da utilizzare più volte lo stesso mezzo, o del rafforzamento della linea con nuovi mezzi e autisti”.

La comunicazione dunque e lo scambio di informazioni rappresentano un asset fondamentale per capire dove andare ad intervenire dato che “le risorse non illimitate”.

“Abbiamo chiesto a tutte le scuole per le ultime tre classi delle superiori – ribadisce Emiliano – di andare da lunedì in didattica a distanza e quindi di fornirci poi questi dati, in modo tale da poter riattivare la didattica in presenza man mano che avremo meglio organizzato il rapporto tra le scuole e i vettori del trasporto scolastico.

Nulla di particolarmente drammatico”.