Covid, bar e ristoranti: cosa rischia chi viola le norme

La Confesercenti ha diffuso un documento dove sono riepilogate tutte le sanzioni per coloro che decidono di violare le norme.

Dopo le richieste da parte dei titolari di bar e ristoranti la Confesercenti ha diffuso un documento in cui sono riepilogate le sanzioni applicabili in caso di violazione di norme di contenimento anti-Covid.

Questo approfondimento arriva in vista della protesta che partirà il 15 Gennaio, chiamata Ioapro.

Rischi per bar e ristoranti

Nel documento pubblicato da Confesercenti c’è un elenco dei provvedimenti previsti per coloro che decideranno di violare le norme anti-Covid. Il mancato rispetto delle misure di contenimento verrà punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 400 a 1000 euro. Il trasgressore deve parare entro sessanta giorni e la somma può essere ridotta del 30% se il pagamento viene effettuato entro cinque giorni dalla contestazione o dalla notificazione.

Non verranno applicate le sanzioni contravvenzioni previste dall’art. 650 del codice penale, ovvero l’arresto fino a tre mesi o la multa di 206 euro, o da ogni altra disposizione di legge per ragioni di sanità. Se le misure violate riguardano al sospensione delle attività commerciali di vendita al dettaglio o all’ingrosso, la limitazione o sospensione delle attività di somministrazione di alimenti e bevante, il consumo sul posto di alimenti e bevande o la limitazione o sospensione di altre attività d’impresa o professionali, verrà applicata la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

All’atto dell’accertamento delle violazioni l’organo accentratore potrà disporre la chiusura provvisoria dell’attività o dell’esercizio per una durata non superiore a 5 giorni. Questo può avvenire quando ci sono elementi che fanno temere la possibilità della prosecuzione o della reiterazione della violazione. In caso di reiterata violazione delle disposizioni, la sanzione amministrativa verrà raddoppiata e quella accessoria applicata nella massima misura. Se l’attività viene esercitata o l’esercizio aperto in violazione dell’ordine di chiusura accessoria, si ritiene ci sia il rischio dell’irrogazione delle sanzioni per mancata osservanza del provvedimento dell’autorità.