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Se nella prima ondata la Didattica a distanza è stata a dir poco “improvvisata” in quanto il nostro paese era del tutto impreparato ad essere letteralmente travolto dal Covid-19, a distanza di di molti mesi dalla prima fase che potremmo definire “sperimentale” è ora di tirare le somme su questa forma alternativa alle lezioni in presenza.
Didattica a distanza: luci e ombre
È quello che provato a fare la piattaforma online Skuola.Net che ha lanciato un sondaggio al quale hanno partecipato 3.000 studenti delle superiori.
Tra i vari dati, quello che emerge all’attenzione più degli altri è la percezione che hanno gli studenti di questa forma di apprendimento. Considerata ancora come qualcosa di “emergenziale” e quindi non alla stregua delle normali lezioni a scuola.
Mood (molto) casalingo
A testimoniarlo la constatazione che uno studente su tre ammette di seguire le lezioni in pigiama. Circa il 57% invece afferma comunque di vestirsi comodo “da casa”. Solo uno su dieci dice di prepararsi come se dovesse andare a scuola.
Insomma, quello che andrebbe cambiato è proprio l’approccio, o come direbbero proprio gli studenti, “il mood” rispetto a questa forma di didattica.
Altro dato che emerge e che in molti in effetti sospettavano è che sei su dieci hanno ammesso di aver almeno una volta risposto presente all’appello per poi spegnere microfono e telecamera per fare i propri comodi.
In otto casi su dieci il docente non si sarebbe accorto di nulla.
Migliora la situazione della dotazione di pc e tablet
Migliora invece la questione della dotazione di computer e tablet che era stata una forte discriminante tra studenti nella prima fase della Dad. Nove studenti su dieci infatti affermano infatti di essere in possesso di un Pc o tablet anche se solo 4 su 10 affermano di avere una connessione veloce e stabile.