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Il Ddl sulla Corte dei Conti diventa legge: tutte le novità dopo il via libera del Senato

Ddl Corte dei Conti

Ddl Corte dei Conti: tutte le novità sulla riforma del danno erariale, dalla colpa grave al silenzio-assenso, dopo l’ok definitivo del Senato.

Il Senato ha dato il via libera definitivo al Ddl di Fratelli d’Italia che ristruttura le competenze della Corte dei Conti. Tra le principali novità figurano la nuova definizione più restrittiva della colpa grave, l’istituzione permanente dello scudo erariale e l’introduzione del meccanismo di silenzio-assenso per i pareri preventivi. Questi cambiamenti hanno acceso un dibattito tra maggioranza, opposizioni e magistratura contabile sul delicato equilibrio tra rapidità dell’azione amministrativa e tutela delle risorse pubbliche.

Il Ddl sulla Corte dei Conti è legge: critiche e timori

Il Senato ha sancito definitivamente la riforma della Corte dei Conti, dando il via libera al disegno di legge proposto da Fratelli d’Italia, primo firmatario Tommaso Foti. Il provvedimento, nato per contrastare la cosiddetta “firmite” – ossia la paura della firma da parte dei pubblici amministratori che rallenta la realizzazione di opere come quelle del Pnrr – introduce modifiche rilevanti nelle funzioni della magistratura contabile e nella responsabilità erariale.

Nonostante il sostegno della maggioranza, la riforma ha suscitato forti critiche da parte delle opposizioni e dei magistrati contabili. L’Associazione dei Magistrati della Corte dei Conti ha definito il provvedimento “una pagina buia per tutti i cittadini”, evidenziando che il principio di responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche risulta significativamente indebolito.

Le opposizioni contestano soprattutto il meccanismo del silenzio-assenso per i pareri preventivi: se la Corte non risponde entro 30-90 giorni, l’atto amministrativo è considerato valido e viene esclusa la responsabilità erariale, senza prevedere un aumento degli organici. La senatrice M5S Elena Sironi ha ironizzato sul rischio di un effetto paradossale: “Più silenzio/assenso per tutti, direbbe Cetto Laqualunque”. Anche il Pd ha denunciato la “deresponsabilizzazione degli amministratori e della burocrazia” e la riduzione dei controlli su eventuali sprechi.

Critiche emergono anche sull’impatto sui cittadini: in caso di danni, solo una parte del pregiudizio sarà recuperata, lasciando il resto a carico della collettività. La riforma, pur mirando a velocizzare l’azione amministrativa e a limitare contenziosi eccessivi, apre dunque un dibattito profondo su legalità, responsabilità e trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche.

Il Ddl sulla Corte dei Conti è legge: tutte le novità dopo l’approvazione al Senato

Tra le principali novità, il danno erariale potrà essere richiesto non solo per atti commessi con dolo, ma anche in caso di colpa grave, definita in modo restrittivo: rientrano solo la “violazione manifesta delle norme di diritto applicabili”, il “travisamento del fatto” o “l’affermazione o negazione di un fatto la cui esistenza è incontrovertibilmente esclusa dagli atti”, escludendo atti compiuti con grave negligenza. In caso di condanna, l’importo del risarcimento non potrà superare il 30% del pregiudizio accertato e, comunque, non sarà superiore al doppio della retribuzione annua del pubblico ufficiale condannato.

La riforma stabilisce inoltre misure aggiuntive per la gestione delle responsabilità. Nei casi più gravi, il giudice contabile può sospendere il funzionario dalla gestione delle risorse pubbliche per un periodo compreso tra sei mesi e tre anni. Chi assume incarichi con gestione di risorse pubbliche dovrà avere una copertura assicurativa, mentre per gli atti tecnici la responsabilità non si estende agli organi politici, la cui buona fede è presunta salvo prova contraria.

Il meccanismo del silenzio-assenso disciplina i pareri preventivi: per tutti gli appalti sopra soglia UE e per i contratti connessi al Pnrr, se la Corte non risponde entro 30 giorni (estensibili a 90), l’atto si considera registrato a tutti gli effetti, escludendo la responsabilità erariale. Le amministrazioni centrali e periferiche possono inoltre richiedere pareri su fattispecie concrete collegate al Pnrr di valore non inferiore a un milione di euro, con esclusione della colpa grave. Infine, il governo è delegato ad adottare entro 12 mesi i decreti legislativi per la riorganizzazione e il riordino delle funzioni della Corte dei Conti, completando così il nuovo quadro normativo.