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Donna uccisa a Milano, l'ex compagno confessa in lacrime: "Sono un assassino"

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Donna uccisa a Milano: 62enne accoltellata vicino casa, l’ex compagno confessa dopo il fermo.

Una donna è stata uccisa a Milano, nel quartiere di Bruzzano, in un nuovo caso di femminicidio che ha scosso la periferia nord della città nelle scorse ore. Luigi Morcaldi, 64 anni, ha accoltellato l’ex compagna Luciana Ronchi, 62 anni, a pochi passi dalla sua abitazione, dopo anni di rapporti tesi e pedinamenti ossessivi.

Nelle ultime ore l’uomo ha confessato il delitto, in lacrime davanti agli inquirenti.

Donna uccisa a Milano: la fuga di Morcaldi tra Parco Nord e via Ornato

Dopo il delitto, Morcaldi ha gettato il coltello a serramanico utilizzato e si è dato alla fuga, percorrendo in scooter il Parco Nord e vagando per ore nelle vicinanze della casa della vittima. La sua fuga si è conclusa grazie a un breve utilizzo del cellulare, che ha permesso alla Polizia locale di individuarlo nei pressi del laghetto di via Ornato, a poco più di un chilometro dal luogo del delitto. La vittima, soccorsa dai primi agenti intervenuti e dal 118, è morta in ospedale nel tardo pomeriggio di ieri.

Gli investigatori stanno esaminando i precedenti della coppia, tra cui un intervento delle forze dell’ordine tre anni fa per una lite in famiglia e una serie di appostamenti e pedinamenti da parte di Morcaldi. Secondo i vicini, l’uomo avrebbe lasciato una lettera indirizzata al figlio, in cui denigrava la madre e spiegava le motivazioni del delitto.

Donna uccisa a Milano, l’ex compagno confessa il femminicidio: “Sono un fallito”

Luigi Morcaldi ha ammesso di aver accoltellato e ucciso l’ex compagna Luciana Ronchi, nella mattinata del 22 ottobre nel quartiere Bruzzano. Durante l’interrogatorio davanti agli investigatori e ai pm di Milano Leonardo Lesti e Giovanni Tarzia, l’uomo ha definito se stesso “un fallito, un assassino“, spiegando di non riuscire a comprendere le motivazioni del gesto.

L’uomo ha inoltre ricostruito il proprio “fallimento di vita, di relazione, che poi è diventato anche economico“, addebitando la responsabilità della situazione sia all’ex compagna sia al figlio. Prima di colpire Luciana, l’uomo le avrebbe urlato frasi come “Questa è casa mia, te ne devi andare“.

La Procura di Milano ha contestato l’aggravante legata alla relazione affettiva terminata: i due non erano mai stati sposati e si erano separati di fatto nel 2022, con la donna rimasta a vivere nell’abitazione a lei intestata.

Gli inquirenti stanno ora verificando comportamenti precedenti, come appostamenti o pedinamenti, che potrebbero chiarire l’eventuale premeditazione, al momento non contestata.