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Bonus Befana: cos'è e come funziona?

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L'ipotesi di un superbonus per chi sceglie i pagamenti elettronici si inserisce nel piano di lotta all'evasione fiscale.

Il vertice a Palazzo Chigi si è concluso con il raggiungimento di un accordo tra i partiti di maggioranza per la Nadef e la manovra economica 2020. Oltre all’Iva e alle coperture, si discute delle misure da introdurre per favorire l’utilizzo delle carte di credito a scapito del contante e incrementare la lotta all’evasione fiscale. Il Mef, in particolare, è al lavoro su una detrazione dal nome curioso: il bonus Befana.

Bonus Befana: cos’è?

Il nome “bonus Befana” deriva dal fatto che il rimborso sarà accreditato nei primi giorni di gennaio, come una sorta di dono dell’Epifania. L’obiettivo del Ministero è istituire una sorta di premio per tutti coloro che utilizzano i pagamenti elettronici, abbandonando il massiccio uso di denaro contante che oggi si registra in Italia. L’ipotesi, al momento, prevede un rimborso fino a 475 euro per chi ha effettuato mediante carta di credito pagamenti in settori economici in cui l’evasione fiscale è particolarmente frequente, tra cui figura anche il conto dei ristoranti.

Chi sceglie di usare i contanti potrebbe essere soggetto a un aumento delle aliquote, che potrebbero raggiungere l’11,5 e il 23,5%. Al contrario, per i pagamenti effettuati con carta di credito si potrebbe introdurre uno sconto fino al 3%.

Morani: “Aiuto alle famiglie”

Il sottosegretario allo Sviluppo economico Alessia Morani ha annunciato l’ipotesi del bonus Befana su Twitter. “Non solo non tassiamo le merendine, ma riduciamo l’Iva su pasta e latte e altri beni di prima necessità per aiutare le famiglie”, scrive la deputata dem. “Alla fine dell’anno metteremo anche un po’ di soldi in tasca agli italiani con il bonus Befana. Il resto sono chiacchiere e fake news“. La discussione sulle risorse continuerà fino al varo della manovra economica, previsto per il prossimo 20 ottobre.