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Arrivano aggiornamenti sul bilancio delle vittime nell’esplosione avvenuta a Beirut: sale a 137 il numero dei morti, con almeno 5000 feriti.
Secondo le ricerche, pare che il nitrato d’ammonio deflagrato nell’esplosione fosse stoccato nei magazzini vicini al porto in semplici sacchi. Trapela ottimismo per il ritrovamento di alcuni superstiti sotto le macerie.
Beirut, aumenta il numero dei morti nell’esplosione
Dopo 24 ore di ricerche e soccorsi, da Beirut giungono nuovi dati sul numero delle vittime. Si registrano 137 morti nell’esplosione, mentre 5.000 risultano i feriti, portati negli ospedali, ormai al collasso.
Questo è quanto dichiara il Ministro della Salute Hamad Hassan.
Ottimismo per i sopravvisuti
Intanto nella zona del porto trapela ottimismo per il ritrovamento di alcuni superstiti rimasti sotto le macerie. Un soccorritore francese, infatti avrebbe riferito queste parole al presidente Emmanuel Macron: “Stiamo cercando un gruppo di 7 o 8 dispersi che potrebbero essere rimasti intrappolati in una sala operativa sepolta nell’esplosione. Pensiamo che ci siano buone possibilità di trovare persone vive“.
Nitrato in sacchi
Non si placano i dubbi sull’effettiva causa scatenante l’esplosione. Un’immagine ccircolata per ore sui social raffigurava diversi sacchi con la scritta “NITROPILL”. Secondo L’Open Source Intelligence Bellingcat, il nitrato d’ammonio pare che si trovasse stoccato nel magazzino in sacchi semplici, impilati uno sopra l’altro.
Le autorità del porto hanno confermato che i sacchi si trovavano nel magazzino dal 2013, quando furono confiscati dalla dogana a una nave moldava.
Da quel momento le autorità di Beirut scrissero molte lettere ai giudici per sapere cosa farne del nitrato, ma le richieste sarebberocadute nel vuoto.