Covid in Inghilterra, il racconto: "Niente mascherine e niente controlli"

Londra e il Sud dell'Inghilterra sono di nuovo in lockdown dopo la scoperta di una nuova variante del Covid 19

Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha lanciato l’allarme su una nuova variante del Covid 19 che ha colpito il Sud dell’Inghilterra.

Per questo motivo, da domenica 20 dicembre, Londra e il Sud dell’Inghilterra sono di nuovo in lockdown. Eppure, stando a un racconto pervenuto a Fanpage, fino ad una decina di giorni fa, la situazione era ben diversa. “Ho deciso di provare a raccontare alcune delle situazioni che ho vissuto di recente a Londra – ha cominciato Rossella – perché ho notato che spesso sono mancati racconti reali da persone che hanno vissuto tutto il 2020 nel Regno Unito”.

Covid in Inghilterra

“Io sono riuscita a tornare a casa da Londra per un pelo – racconta Rossella -. Vorrei raccontare la mia esperienza dall’ultimo finto lockdown (come lo chiamo io insieme a molti), al passaggio a tier 2 e poi 3 (zona rossa) a Londra, che hanno preceduto questo nuovo allarme e blocco del Regno Unito. Mascherina non davvero obbligatoria nei luoghi aperti o chiusi (i cartelli ci sono, ma nessuno sta davvero a farla mettere).

Solo alcuni negozi o bar indipendenti in questi mesi riuscivano per propria volontà a farle indossare ai propri clienti. Chi mancava di voglia, lasciava entrare tutti senza dire una parola. Dove lavoro io addirittura ho dovuto litigare con dei clienti perché, a detta loro, io non avevo il diritto di chiedere loro di indossarla o una prova della loro esenzione. Viene fuori che è vero”.

E ancora: “Il sito del governo infatti scrive che chiunque abbia problemi di salute, siano essi evidenti o meno, è esente dall’uso di mascherina e non è tenuto a provarlo.

Facile così: anche chi non è esente può andare in giro ovunque a diffondere il Covid. Inoltre, risulta che il tesserino è stampabile da chiunque da molti siti. Si può pagare o meno, ma questa è la realtà”.

Inoltre, secondo Rossella, “a Londra pochi hanno preso seriamente la situazione. Tutto il mondo è stanco, ma non è un buon motivo per mollare la presa. Nei mezzi di trasporto stessa storia, molti non indossano niente e nessuno va a disturbarli.

Per strada la gente si è sempre riunita, tier 1, 2 o 3, nessuna differenza e spesso senza mascherina. Addirittura il primo giorno di lockdown tra novembre e dicembre un poliziotto in centro mi ha fermata mentre rientravo da lavoro perché non avevo una luce davanti sulla mia bici ed era semi buio. Dietro di me a Piccadilly Circus era pieno di gente che si riuniva o passeggiava indisturbata”.