> > Ex Ilva: Federmanager, salvaguardare filiera dell’acciaio italiano

Ex Ilva: Federmanager, salvaguardare filiera dell’acciaio italiano

default featured image 3 1200x900

Roma, 11 gen. (Labitalia) - Nella situazione attuale spetta al Governo definire un assetto che consenta di dare stabilità al Gruppo ex Ilva e creare i presupposti per il suo rilancio: si è perso fin troppo tempo e ora bisogna dare garanzie concrete per il futuro, perché sostener...

Roma, 11 gen. (Labitalia) – Nella situazione attuale spetta al Governo definire un assetto che consenta di dare stabilità al Gruppo ex Ilva e creare i presupposti per il suo rilancio: si è perso fin troppo tempo e ora bisogna dare garanzie concrete per il futuro, perché sostenere la continuità produttiva dell’azienda significa salvaguardare tutta la siderurgia italiana. Basti pensare alla produzione di acciaio che richiederanno le grandi opere promesse, a partire dal ponte sullo Stretto di Messina che sarebbe un paradosso vedere costruito con acciaio importato. Questa la posizione di Federmanager, la Federazione dei manager industriali, preso atto del definitivo disimpegno finanziario di Arcelor Mittal da Acciaierie d’Italia.

"Da tempo denunciamo il continuo e progressivo declino delle attività industriali degli stabilimenti ex Ilva, con una gestione da parte di Arcelor Mittal improntata unicamente a un esasperato contenimento dei costi di produzione, a conferma, evidentemente, di interessi diversi dal rilancio della fabbrica. La conseguenza? Continue difficoltà operative, frequentissime fermate nella produzione, rischio di chiusura definitiva degli altiforni, ricorso continuo alla cassa integrazione", continua la nota di Federmanager.

"Oggi siamo -spiega ancora Federmanager- in una condizione di emergenza tale per cui un intervento dello Stato rappresenta l’ultima spiaggia, purché esso sia giustificato esclusivamente per traghettare la società verso una nuova cordata di azionisti capace di dare spinta al sito di Taranto centrale per la competitività di tutta la manifattura italiana. Siamo convinti che l’industria siderurgica a Taranto si possa ancora salvare e che vi siano imprenditori del settore – auspichiamo anche italiani – che possano essere interessati al rilancio degli stabilimenti ex Ilva, ritornando rapidamente a livelli di produzione adeguati a garantire produttività e occupazione per il futuro attraverso un piano industriale in grado di rendere possibile la modernizzazione degli impianti in modo sostenibile e rispettoso dei parametri ambientali e del territorio", conclude.