Un caso che fa discutere e che sta dividendo il Paese, quello della famiglia nel bosco, con i tre figli della coppia allontanati dai genitori e affidata a una casa famiglia. Sul caso è tornato a parlare anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
Famiglia nel bosco: Matteo Salvini torna a parlare del caso
A “Ore 14 Sera” su Rai 1, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è tornato a parlare della famiglia del bosco, caso che sta dividendo l’Italia e che continua a far discutere. Salvini, con toni accesi e decisi, ha contestato l’intervento dei servizi sociali e del Tribunale dei minorenni, che ha appunto disposto l’allontanamento dei tre figli della coppia, che sono stati affidati a una casa famiglia. Salvini ha asserito di aver letto tutte le carte e di aver anche parlato diverse volte con l’ex avvocato della famiglia anglo-australiana, Angelucci. Salvini ha parlato di bambini “cresciuti in mezzo alla natura” e che “fanno educazione scolastica a casa come altre 16mila famiglie in Italia.” E sul fatto che non hanno tv, telefonini eccetera, ha detto: “bimbi senza telefonini, un miracolo!“
Famiglia nel bosco, lo sfogo di Matteo Salvini: “Neanche ci fosse Totò Riina”
Nel suo intervento a “Ore 14 Sera“, Matteo Salvini ha anche paragonato la situazione di bimbi di Palmoli a quella dei minori che vivono nei campi nomadi, criticando dunque servizi sociali e magistratura, che agirebbero con due pesi e due misure, in quanto, secondo Salvini, nei campi rom i bimbi vivrebbero “nella cacca” ed “educati alla violenza” e, nonostante ciò, la reattività da parte delle istituzioni non sarebbe la stessa. Per la famiglia di Palmoli, invece, gli assistenti sociali e il Tribunale per i minorenni “un giorno si svegliano” e “mandano cinque pattuglie dei carabinieri in un bosco, neanche ci fosse Totò Riina“. Salvini ha detto che quello della famiglia nel bosco è un caso che lo ha colpito profondamente e angosciato, definendo la decisione del Tribunale “un sopruso e un atto di violenza ingiustificata.” Con decisione ha poi affermato: “uno Stato che entra con la forza in casa di una famiglia non è uno stato in cui voglio crescere i miei figli.” Infine ha concluso che spera che i tre bambini possano tornare il prima possibile dai loro genitori.