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La serata di Natale a Trieste ha visto la partecipazione di oltre 150 persone in una fiaccolata dal titolo “Luce tra gli ultimi. Un Natale in cammino”. Questo evento, organizzato dal coordinamento regionale del Terzo Settore, è nato come risposta alla tragica morte di quattro migranti nel Friuli Venezia Giulia, un richiamo a non rimanere indifferenti di fronte al dolore altrui.
Il clima rigido e la bora, tipica della zona, non hanno fermato i partecipanti, che si sono riuniti alle 18:15 in largo Città di Santos e hanno poi sfilato attraverso le strade della città, portando con sé un messaggio di solidarietà e accoglienza. L’iniziativa ha messo in luce le condizioni di vita difficili dei migranti che, a causa di inadempienze istituzionali, sono costretti a vivere in situazioni precarie.
Un Natale all’insegna della solidarietà
Durante la manifestazione, gli organizzatori hanno sottolineato che non è possibile voltare le spalle a chi vive in condizioni di marginalità. La scelta di condurre questa fiaccolata proprio nel giorno di Natale è stata simbolica: un momento dedicato alla solidarietà e alla riflessione sui diritti negati a molti migranti e richiedenti asilo nella nostra società.
Il percorso della fiaccolata
Il corteo è iniziato da largo Città di Santos e ha attraversato piazza Oberdan, dove i giovani della Rete Studenti Medi hanno realizzato un flashmob, sedendosi a terra e togliendosi giacche e cappotti per un minuto, un gesto per comprendere il freddo che molti migranti devono affrontare quotidianamente. Questo atto di empatia ha evidenziato l’importanza di mettersi nei panni degli altri e di riconoscere le difficoltà altrui.
Messaggi di protesta e accoglienza
In piazza Oberdan, sono stati esposti manifesti con frasi che richiamano l’attenzione sulle disuguaglianze e sulla necessità di mettere al centro delle politiche pubbliche le persone, non solo come numeri o statistiche. “Prima le persone” e “Qui giace l’articolo 3 della Costituzione italiana” erano gli slogan che risuonavano tra i partecipanti, esprimendo il forte desiderio di giustizia sociale e di dignità per tutti.
Il percorso della fiaccolata si è concluso in piazza Libertà, dove i migranti e i partecipanti hanno condiviso una cena. Sono stati distribuiti pasti caldi e coperte a coloro che ne avevano bisogno, un gesto concreto di solidarietà in un momento di festa, ma anche di riflessione. La cena condivisa ha rappresentato un momento di incontro e unione, un’opportunità per creare legami e abbattere le barriere che spesso dividono le persone.
Un invito alla riflessione
L’iniziativa ha messo in luce l’urgenza di adottare misure efficaci per garantire una accoglienza dignitosa ai migranti. La situazione attuale, con centinaia di richiedenti asilo ancora ospitati in condizioni inadeguate, richiede un intervento immediato e un cambiamento di rotta da parte delle istituzioni. Le parole di Gianfranco Schiavone, dell’Ics, sintetizzano bene il messaggio: “Non possiamo girarci dall’altra parte”. Un appello che rimarrà vivo nel cuore di chi ha partecipato a questa toccante manifestazione.