A fine agosto Filippo Turetta è stato colpito al volto con un pugno che gli ha spaccato il labbro. L’autore del gesto è Cesare Dromì, 55 anni, originario di Taurianova, uomo con un passato segnato da omicidio, tentato omicidio, rapina e legami con la criminalità organizzata calabrese.
Filippo Turetta: chi è il detenuto che lo ha colpito al volto
Dopo l’aggressione, Dromì è stato trasferito dal carcere di Montorio, a Verona, al Santa Bona di Treviso: lo riferisce Il Gazzettino. In un primo momento si era parlato di un possibile “codice d’onore” come movente, visto che la vittima del pugno è l’assassino di Giulia Cecchettin. Ma le ricostruzioni più recenti suggeriscono un’altra ipotesi: Dromì avrebbe sfruttato Turetta come mezzo per ottenere un cambio di carcere, desiderato da tempo. Turetta, inizialmente ospitato tra i detenuti “protetti”, aveva chiesto di passare alla sezione di alta sicurezza per poter partecipare a programmi di lavoro, liberando l’amministrazione penitenziaria da eventuali rischi di gestione. Proprio lì è stato raggiunto dal pugno di Dromì.
Cesare Dromì: ecco chi è il detenuto che ha spaccato il labbro a Filippo Turetta
Secondo indiscrezioni, il 55enne aveva maturato debiti con altri detenuti e il trasferimento sarebbe stato per lui una via d’uscita. Il nome di Dromì non è nuovo alle cronache: nel 2011 fu arrestato dopo una lunga latitanza trascorsa soprattutto in Romania. Doveva scontare oltre vent’anni di carcere per reati gravissimi e nel tempo era stato collegato alle potenti cosche della ’ndrangheta Sergi e Pesce.