Coronavirus: Sicindustria, '80% imprese isola non ha soldi per pagare tasse'

Palermo, 3 apr. (Adnkronos) - E' la mancanza di liquidità la prima conseguenza e il primo problema per le imprese siciliane legato all'emergenza Coronavirus. L'80% degli imprenditori dell'isola non ha i soldi per pagare regolarmente imposte e tasse e l'85,2% giud...

Palermo, 3 apr.

(Adnkronos) – E' la mancanza di liquidità la prima conseguenza e il primo problema per le imprese siciliane legato all'emergenza Coronavirus. L'80% degli imprenditori dell'isola non ha i soldi per pagare regolarmente imposte e tasse e l'85,2% giudica 'insufficienti' i provvedimenti inseriti nel decreto 'Cura Italia'. E' quanto emerge da un sondaggio, su base regionale, effettuato da Sicindustria. Sei domande in tutto, prevalentemente sulla disponibilità di risorse da parte delle imprese, che tracciano un quadro drammatico della situazione.  Il primo dato allarmante viene dalla liquidità: l’80% delle imprese non ha i soldi per pagare regolarmente imposte e tasse e il 67,2% degli imprenditori non può adempiere al versamento dei tributi locali, come l’Imu o la Tari.

Sempre il 67,2% dichiara di non essere nelle condizioni di pagare regolarmente le forniture nei prossimi 60 giorni e il 68,7% non potrà pagare gli stipendi e i contributi del personale nei prossimi 60 giorni. Alla paralisi dovuta alla pandemia da Coronavirus, si aggiunge quella della burocrazia: sono tre su quattro le imprese (il 74,8%) che ritengono necessaria la sospensione delle regole di rilascio del Durc, il documento che attesta la regolarità contributiva di un’impresa.

Nulla di buono neanche per i provvedimenti del governo contenuti nel decreto Cura Italia: l’85,2% degli imprenditori lo bolla come insufficiente, il 12,2% lo valuta sufficiente e solo il 2,6% lo giudica buono. Secondo il vicepresidente vicario di Sicindustria:  "In una situazione d’emergenza le arcaiche procedure burocratiche esistenti a livello regionale e nazionale rischiano di determinare la chiusura di centinaia di imprese – afferma il vicepresidente vicario di Sicindustria Alessandro Albanese – Abbiamo evidenzato che le attività relative alle procedure della cigd sono in forte ritardo e appesantite da adempimenti burocratici inutili: in Sicilia non è ancora aperto il termine per presentare le domande.

E questo determinerà ulteriori disagi e tensioni sociali. I pagamenti da parte delle p.a. alle imprese subiscono ulteriori e incomprensibili ritardi; si susseguono annunci su ipotetiche misure regionali a sostegno delle imprese ma nulla di concreto. Anche i provvedimenti e le offerte del sistema bancario per garantire la liquidità alle aziende sono rimasti legati a procedure di valutazione che non tengono conto del momento emergenziale e della mancanza di un sistema di autofinanziamento delle aziende stesse legato ai normali flussi di cassa.

Sicuramente sconfiggeremo il Coronavirus ma altrettanto probabile è che le imprese vengano uccise da un miope e bizantino sistema burocratico".