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Governo: tutti lo vogliono nessuno lo chiede, fantasma rimpasto si allontana/Adnkronos

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Roma, 14 dic. (Adnkronos) - Tutti lo vogliono e nessuno lo chiede. "Non ne parleremo", assicura il capogruppo dem Andrea Marcucci varcando il portone di palazzo Chigi per l'incontro tra la delegazione Pd e il premier Giuseppe Conte, mentre il capo politico del M5S Vito Crimi bolla il ...

Roma, 14 dic. (Adnkronos) – Tutti lo vogliono e nessuno lo chiede. "Non ne parleremo", assicura il capogruppo dem Andrea Marcucci varcando il portone di palazzo Chigi per l'incontro tra la delegazione Pd e il premier Giuseppe Conte, mentre il capo politico del M5S Vito Crimi bolla il dibattito come "surreale". Così il tormentone rimpasto, da settimane tornato in gran voga nei palazzi del potere, sembra allontanarsi di ora in ora. La convinzione diffusa è che nessuno, durante la verifica aperta ufficialmente oggi dal premier Giuseppe Conte, metterà sul tavolo la richiesta di cambiare i tasselli della squadra di governo, nonostante tutte le forze di maggioranza credano, chi più chi meno, che un 'restyling' sia quanto meno necessario.

Dice Goffredo Bettini: "No al rimpasto. Parola orribile". Per poi aggiungere: "A conclusione del processo politico, il premier deciderà se adeguare gli assetti del Governo. Questo per noi non è un tabù". Non è 'tabù', appunto, ma nessuno ufficialmente mette il tema sul tavolo. E così il rischio concreto -stando a quanto sostengono diversi ministri- è che il presidente del Consiglio tiri dritto, indebolendo ulteriormente l'esecutivo che mai forse come ora appare nella tormenta, col rischio tangibile di una crisi a stretto giro, ormai considerata possibile anche all'interno di Palazzo Chigi.

Si naviga a vista, intanto però i rumors su nomi e ruoli continua ad impazzare. Non solo sul chi al posto di chi, ma anche su alcune deleghe che solleticherebbero gli appetiti di diversi esponenti della maggioranza. Prima tra tutti la delega ai Servizi, che il premier ha dal primo giorno avocato a sé ma che diversi esponenti del Pd vorrebbero cedesse, anche alla luce delle polemiche che hanno investito lo stesso premier sulla gestione dell'Intelligence.