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Libia: il racconto dei pescatori, 'in carcere ci hanno detto di scambio tra prigionieri'/Adnkronos (4)

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(Trapani) - "Ci hanno divisi dopo un po' di giorni - racconta Giri - ci hanno portato in tre posti diversi". Ma per una settimana sono rimasti sulla barca, solo gli stranieri. "Gli italiani erano altrove - racconta - ma non lo sapevamo. Poi ci siamo riuniti". I tunisini sono...

(Trapani) – "Ci hanno divisi dopo un po' di giorni – racconta Giri – ci hanno portato in tre posti diversi". Ma per una settimana sono rimasti sulla barca, solo gli stranieri. "Gli italiani erano altrove – racconta – ma non lo sapevamo. Poi ci siamo riuniti". I tunisini sono stati portati in un altro posto ancora. Giri parla soprattutto di "violenze psicologiche". "Non ci hanno picchiato", racconta. "Però ci umiliavano e ci facevano delle angherie- spiega – non ci dicevano mai niente sulla nostra prigionia".

Intanto i pescatori italiani e tunisini hanno potuto trascorrere la loro prima domenica insieme con le proprie famiglie dopo il sequestro. "Finalmente, oggi mi sento felice – dice Cristina Amabilino, moglie di Bernardo Salvo, che viene sentito in caserma per diverse ore – non vedevo l'ora di riabbracciare mio marito". Immancabili le foto davanti all'albero di Natale. Secondo l'ex premier, che ha parlato con l'armatore Marco Marrone, il presidente russo Putin avrebbe avuto un ruolo "fondamentale" nelle trattative con Haftar.

Gli interrogatori proseguiranno anche domani. I magistrati romani vogliono fare luce su quanto accaduto il primo settembre in acque internazionali. I pescatori chiedono soprattutto che "non accada mai più".